“A tutte le donne incredibili che lottano per eccellenza. Quando ero piccola, avevo un sogno. Sono sicura che come me lo hanno tantissime altre persone, ragazze. Il mio non era come quello di un ragazzo medio, il mio sogno era quello di essere il miglior giocatore di tennis in tutto il mondo. Non è il miglior giocatore di tennis “donna” del mondo. Ho avuto la fortuna di avere una famiglia che ha sostenuto il mio sogno e mi ha incoraggiato. Ho imparato a non avere paura. Ho imparato quanto sia importante lottare per un sogno e, soprattutto, a sognare in grande“. Inizia così la lettera aperta firmata Serena Williams sulle colonne del giornale inglese The Guardian. Al centro del messaggio della tennista americana le marcate distinzioni tra uomo e donna.
“La mia lotta è iniziata quando avevo tre anni e non ho mai smesso – spiega Serena -. Ma, come sappiamo, troppo spesso le donne non sono supportate abbastanza o sono scoraggiate da scegliere il loro percorso. Spero che insieme possiamo cambiare questa situazione. Per me, è stata una questione di resilienza (…). Ho controllato il mio futuro. Così, quando si affronta il tema della retribuzione sono frustrata perché so in prima persona, come lo sapete voi, che ho fatto lo stesso lavoro e fatto gli stessi sacrifici, come i nostri colleghi maschi. Non vorrei mai che mia figlia ricevesse una paga inferiore a mio figlio, per lo stesso lavoro. Le donne devono abbattere molte barriere sulla strada per il successo”.
“Uno di questi ostacoli è il modo in cui ci viene costantemente ricordato che non siamo uomini, come se fosse un difetto. La gente mi etichetta come una delle “più grandi atlete donne del mondo”. Direbbero mai che LeBron è uno dei migliori atleti di sesso maschile del mondo? O Tiger? Federer? Perché no? Non sono una donna. Non dobbiamo mai permettere che questa cosa possa continuare ad accadere. Dobbiamo sempre essere giudicati per i nostri traguardi, non dal nostro genere. Per tutto quello che ho raggiunto nella mia vita, sono profondamente grata di aver vissuto gli alti e bassi che vengono con il successo. La mia speranza è che la mia storia, e la vostra, ispireranno tutte le giovani donne là fuori a spingere per raggiungere gli obiettivi più alti e seguire i loro sogni con la resilienza salda. Continuiamo a sognare in grande, e così facendo, avremo la possibilità di aiutare la prossima generazione di donne ad essere altrettanto coraggiose”.