Parentesi parigina breve e negativa, quella di Camila Giorgi al Roland Garros 2017.
L’azzurra quest’oggi è scesa in campo per giocare il primo turno dello slam parigino, secondo Major stagionale, l’unico sulla terra battuta. Alla fine si è dovuta arrendere piuttosto nettamente, in due set, alla giovane beniamina di casa Oceane Dodin, che l’ha battuta 6-2 6-3 in un’ora e cinque minuti di gioco.
La sfida di oggi vedeva affrontarsi, per la prima volta, due tra le due giocatrici più “esplosive” del circuito Wta. Sia la Giorgi che la transalpina, infatti, sono note per il loro gioco veloce, rapido, poco incline allo scambio prolungato; entrambe sono rappresentanti di un tennis sempre tendente al vincente, di una tattica che non le vede mai indietreggiare di un centimetro e concedere campo e iniziativa all’avversaria.
Facile e comprensibile, quindi, la curiosità del vedere chi tra le due avrebbe avuto la meglio sull’altra, e soprattutto come.
Alla fine ne è venuta fuori una partita poco equilibrata, tutta in favore della francese. Sin dai punti iniziali del primo set. La maceratese è partita in maniera molto contratta e ha perso subito la battuta (nel primo gioco); da lì in poi, di fatto, non è stata capace di recuperare il break subito e anzi, ne ha concesso un secondo. Dall’altro lato della rete, invece, una Dodin visibilmente sicura al servizio così come in ribattuta (notevole il fatto che abbia vinto molti punti in risposta al primo servizio dell’italiana). Una sicurezza manifestatasi appieno nel corso dell’ultimo game del parziale, l’ottavo, nel quale ha annullato ben 6 palle break mettendo a segno diversi ace, prima di chiudere 6-2.
La seconda frazione è iniziata e proseguita sull’onda e le sensazioni della prima. La Dodin ha continuato a servire e rispondere senza timori, appoggiandosi e affidandosi in modo intelligente al gioco “poco centrato” e falloso della sua sfidante. È proprio nella fase iniziale del secondo parziale che si è vista la Giorgi peggiore: mentalmente e fisicamente non presente in campo, in confusione, quasi incapace di vincere un 15, oltre che un gioco. I punti spesso non sono nemmeno iniziati, ma sono stati regalati in partenza tramite risposte lunghe (specie col dritto) e/o servizi inefficaci. Nel quinto game è riuscita a tenere la battuta e a interrompere una serie di 7 giochi persi consecutivamente. Il contro-break ottenuto nel game successivo (il primo dei due a lei necessari, nel frattempo infatti si era fatta breakkare due volte), assieme al secondo servizio tenuto consecutivamente, l’avevano riportata sul 4-3 e avevano riacceso le sue speranze, oltre a quelle di chi voleva una partita più bella e combattuta. Ma è la che la Dodin si è mostrata ancora una volta solida dal punto di vista mentale, e ha dato (grazie all’ennesimo break in suo favore) la zampata finale alla partita, l’allungo decisivo che le è valso la vittoria.
Successo che per lei è il primo in carriera, oltre che sulla Giorgi, anche al Roland Garros (in assoluto, non aveva vinto nemmeno a livello di qualificazioni). Al secondo turno affronterà la Kuznetsova, che oggi ha battuto in due set la McHale.