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“La più grande riforma attuata nel tennis professionistico“. Con queste parole Dave Haggerty, presidente dell’Itf, annunciava qualche mese fa il progetto del “Transition Tour“, in vigore dal 2019. I dettagli sono stati svelati solamente in giornata e la sensazione è che si è di fronte a qualcosa che potrebbe davvero risolvere gran parte dei problemi economici dei tantissimi atleti a caccia del sogno del professionismo. Solamente 600 tennisti, secondo uno studio commissionato proprio dall’Itf, sugli oltre 14.000 tra uomini e donne partecipanti ai tornei di ogni anno riescono a chiudere la stagione in pari. Il ‘Transition Tour’ punta al ridurre i costi per tutti (organizzatori compresi) ed è stato avallato sia da Atp che Wta: ma come funziona?
ITF ENTRY POINTS
Dal 2019 i tornei da 15.000 dollari non forniranno più punti per il ranking Atp e Wta ma solamente “Entry Points” che permetteranno ai migliori classificati di garantirsi un posto nei tabelloni di qualificazione di Challenger per quanto riguarda gli uomini, e nei main draw dei 25.000 per quanto riguarda le donne. A proposito dei 25.000, mentre nel circuito femminile continueranno ad offrire punti Wta, in quello maschile concederanno sia punti Atp che ‘Entry Points” sino al 2020, quando scomparirà la prima tipologia.
Ecco lo schema riassuntivo del nuovo sistema
UOMINI – I migliori del ranking “Entry Point” avranno una serie di posti riservati nelle qualificazioni dei Challenger: il numero sarà stabilito entro il 2018.
DONNE – Saranno cinque i posti a disposizione per le migliori del ranking “Entry Point” nei main draw dei 25.000.
JUNIOR – Saranno cinque i posti a disposizione per i top-100 nei main draw del Transition Tour.
PLAY-DOWN RULES
L’Itf ha comunque voluto mettere dei paletti, in teoria impliciti, con i giocatori con buona classifica esclusi dal Transition Tour per non togliere possibilità ai tennisti emergenti nei tabelloni. Per questo motivo non potranno partecipare ai 15.000 i top-150 Atp e le top-10 Wta. Tutti i punti guadagnati nel 2018 saranno convertiti in Entry Points, con le classifiche virtuali già visibili durante questa stagione.
COSA CAMBIA
A beneficiare del nuovo sistema saranno anche gli organizzatori dei tornei da 15.000 dollari, in quanto saranno più brevi (7 giorni, qualificazioni comprese) e senza obbligo di ospitare tre tornei consecutivi. Lo scopo è quello di creare un ponte tra circuito minore e professionisti ma anche di ridurre il numero di giocatori nel ranking, attualmente intorno ai 3000: in soldoni, con il Transition Tour, chi riuscirà ad entrare nel ranking potrà definirsi a tutti gli effetti un professionista.