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“Se l’operazione e la riabilitazione riusciranno a rimettere a posto il ginocchio di Federer non mi sorprenderebbe vederlo tornare a vincere nel 2021, quando compirà 40 anni”. Queste le dichiarazioni dell’ex campione Nicola Pietrangeli, 86 anni, all’AGI. L’ambasciatore del tennis italiano sottolinea che l’età non rappresenta il vero problema per il numero 4 del ranking Atp, che oggi ha annunciato via social che dovrà dire addio al 2020 a causa di un nuovo intervento al ginocchio destro. “Il suo talento – prosegue Pietrangeli – in tutti gli anni passati sul campo, gli ha permesso di correre e affaticarsi molto meno degli altri, quando finisce un match raramente è sudato, tennisticamente è molto più giovane quindi della sua età anagrafica”. Inoltre, l’ex tennista pone l’attenzione sul fatto che “Federer sia andato in sala operatoria soltanto per le ginocchia“, in un mondo, come quello del tennis, in cui gli infortuni sono all’ordine del giorno e riflettendo sulla nuova operazione del campione svizzero, aggiunge: “Se quando tornerà in campo non sarà in grado di correre e giocare come prima, è probabile che si ritirerà perchè tocco ed esperienza non basteranno, probabilmente comincerà a perdere parecchio e chi lo batterà dirà di aver sconfitto il campione” e non “Federer con un ginocchio dolorante”.
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Pietrangeli, in seguito, torna a parlare del suo di ritiro, proprio all’età di 40 anni, quando sarebbe dovuto rientrare: “Non avevo alcun problema fisico, ma perdevo troppo, allora ci si usurava meno, prima eri un talento e poi diventavi un atleta, oggi se non sei un atleta neanche ti fanno entrare in campo. Se dovesse ritirarsi oggi? Uscirebbe a testa alta, da numero quattro del mondo, non è da tutti – chiarisce – e non capisco cosa altro debba dimostrare ancora: è quello che ha vinto di più, ha guadagnato tantissimo, forse è tempo che smetta. E’ un percorso inevitabile e non soltanto per lui, anche Nadal e Djokovic, che escono stravolti da ogni partita, tra non molto dovranno cominciare a pensare al ritiro. Se non potrò più vedere Roger in campo mi dispiacerà, ma non è che stanotte sarò insonne per la sua artroscopia, mi fanno molta più pena le vittime del coronavirus“, conclude l’ex campione.
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