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Tennis, Panatta su Federer: “La Laver Cup? Non possiamo andare dietro a lui”

Laver Cup, Roger Federer - Foto Roberto Dell'Olivo

“A me degli Australian Open non importava nulla. È vero che gli spostamenti erano più difficili, ma io volevo giocare bene Roma, Montecarlo, Parigi, la Coppa Davis. Andavo a Wimbledon perché ci dovevo andare. Il segnale più brutto è stato proprio aver distrutto la Coppa Davis”. Sono queste le parole concesse da Adriano Panatta a La Stampa circa un mondo del tennis sempre più stravolto, soprattutto a livello organizzativo, a causa dell’emergenza coronavirus. Un Panatta che ci tiene a fare un appello nei confronti di Andrea Gaudenzi, il presidente dell’ATP: “Non gli chiedo, da italiano, di favorire l’Europa, ma le istituzioni del tennis hanno il dovere di salvaguardare i tornei che hanno più tradizione. Giocare a Phoenix, Arizona, non è più importante che giocare a Roma”.

Il Roland Garros si è spostato a settembre senza chiedere a nessuno: “Sono d’accordo con loro. Hanno una storia centenaria”. E su Roma: “Va recuperata. Ottobre va benissimo, anche dopo Parigi”. Infine un commento su Roger Federer, che organizza nelle stesse date la Laver Cup, non prendendola bene: “Federer mi sta anche simpatico, ma si è fatto una società per conto suo, se ne farà una ragione. Non possiamo andare dietro a lui“.

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