Adriano Panatta ha rilasciato un’intervista a ‘Il Fatto Quotidiano‘ per commentare l’eliminazione di Jannik Sinner nei quarti di finale a Wimbledon: “Nel tennis, come in tutti gli sport, l’imbattibilità non esiste. Sinner è un giocatore che perde molto poco, ma il suo livello non può essere sempre quello a cui ci ha abituato negli ultimi mesi dell’anno scorso e nei primi di quest’anno. Può succedere che qualche cosa non vada a livello fisico o psicologico, è normale. E poi Medvedev ha giocato davvero bene, come non faceva da tempo. Non si deve pretendere la perfezione da questo ragazzo, non sarebbe giusto. Ribadisco che la perfezione è noiosa: sono i difetti e le debolezze a dare fascino ai personaggi“.
“Riferimenti maligni alla fidanzata Kalinskaya? Sono tutte puttanate – ha poi chiosato l’ex tennista – Da quel che mi ricordo le donne non hanno mai fatto male a nessuno. Se un tennista fa l’amore con la propria compagna non fa male e assolutamente non inficia sui risultati. Ma la gente parla perché non sa. Sinner ha una relazione con una bella ragazza che fa il suo stesso mestiere, è un rapporto molto carino, non credo faccia male a nessuno“. E sui tanti articoli per la vacanza in Costa Smeralda: “E dove doveva andare? A Coccia di Morto?”
“Sinner sa perfettamente quello che deve fare, non ha bisogno di grandi consigli. È un ragazzo intelligente che sa andare avanti e ha un team di professionisti che lo aiuta – ha aggiunto Panatta, che infine ha ribadito – Anche i campioni sono persone normalissime, con la loro vita privata. Tutti quanti possono essere contaminati dei sentimenti. In campo poi giochi contro un avversario: si vince, si perde e si deve andare avanti. Ecco, forse un consiglio a Sinner e a tutti gli altri giovani tennisti lo posso dare: la vita vera inizia quando poi smetti di giocare e per certi versi è più complicata“.