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Il pagellone e tutti i voti degli italiani per quanto riguarda la stagione 2020. Un anno senza precedenti va agli archivi con le Atp Finals vinte da Medvedev. L’Italia ha motivi per cui sorridere soprattutto grazie a Jannik Sinner, ma non solo. Voti alti anche per Caruso, Travaglia, Sonego e Trevisan. Fognini e Berrettini peccano di continuità, tra stop, infortuni e Covid-19.
IL PAGELLONE DEL 2020 DEGLI ITALIANI
JANNIK SINNER: VOTO 9.5
9? 9.5? 10? Si può discutere sul voto di Jannik, non sul suo enorme talento. Il 2020 ne permette la definitiva consacrazione tra i big con l’ingresso tra i primi 40 giocatori al mondo e il primo titolo Atp a Sofia. Senza la pandemia probabilmente sarebbe più avanti, ma è solo una questione di tempo. Non stupisce più ed è questo che stupisce.
LORENZO SONEGO 8.5
Più che alla stagione, è un voto alle ultime settimane. Il 2020 infatti per il torinese è iniziato con numerose sconfitte consecutive, oltre a qualche problema fisico. Dal Roland Garros in poi invece semina il panico, con picchi di gioco oltre ogni aspettativa. Batte il numero 1 al mondo e va in finale a Vienna: questo basta per cancellare una prima parte da dimenticare.
MARTINA TREVISAN 8.5
Anche per Martina il voto è – per forza di cose – basato su due settimane. Quelle da sogno vissute a Parigi. Un cammino che la porta fino ai quarti, sconfitta solo da una Swiatek ingiocabile. Non c’erano grandi indizi che potessero portarla a fare la storia del tennis italiano. Ora è necessaria una tutt’altro che banale riconferma.
STEFANO TRAVAGLIA 8
Il talento dell’ascolano esce fuori e il ranking è solo una normale conseguenza. Falcidiato dagli infortuni a inizio carriera, piano piano è risalito facendo tanta gavetta. Il 2020 lo assesta in top-100 e gli permette di togliersi qualche sfizio: la vittoria contro Nishikori e la sfida con Nadal al Roland Garros. Braccio raro.
SALVATORE CARUSO 8
La migliore stagione del siciliano, per distacco. Meno talento rispetto a Travaglia, ma con una dedizione al lavoro che rimane una delle sue caratteristiche principali. Il connubio con Paolo Cannova procede spedito: è saldo in top-80.
MARCO CECCHINATO 7.5
Il siciliano si affida alla cura Sartori e viene premiato. Il ritorno prepotente in top-100 e una finale Atp in Sardegna: sulla terra quando è in fiducia dimostra di poter stare ampiamente nei primi 50. Permangono le difficoltà sul veloce dove raccoglie sempre troppo poco.
CAMILA GIORGI 6.5
La maceratese torna in vetta al ranking per quanto riguarda le azzurre. Un buon terzo turno in Australia, una semifinale Wta a Palermo e un quarto a Lione: più che sufficiente la stagione di Giorgi, dalla quale ci si aspetta sempre quell’acuto che ancora manca a ridosso dei 29 anni.
MATTEO BERRETTINI 6
Difficile dare un’insufficienza a un giocatore che ha giocato la miseria di 6 tornei, tra infortuni e lockdown. Il romano era chiamato alla stagione della riconferma dopo un 2019 da urlo: tutto rimandato al 2021. In ogni caso – va ricordato – chiude alla decima posizione.
FABIO FOGNINI 6
Anche per Fabio si può fare un discorso simile a quello di Matteo. L’avvio in Australia si è rilevato promettente con il quarto turno perso sul filo del rasoio contro Sandgren. Poi la pausa e il noto problema alle caviglie che ha compromesso un finale di stagione in cui si è aggiunta pure la positività al virus. Rimandato.
JASMINE PAOLINI 6
Ben più intensa la stagione di Paolini, divisa in due: il pre (da 5) e il post (da 7) lockdown. Nella prima parte raccoglie le briciole, mentre negli ultimi mesi è stata capace di riscattarsi con un paio di buone vittorie, tra cui quella con Sevastova a Roma.
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