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L’atto finale della Coppa Davis ha decretato la fine della stagione 2019 per quanto riguarda il circuito professionistico maschile. I protagonisti in questa annata non sono stati, banalmente, i soliti noti, ma parecchie sorprese hanno conquistato l’affetto dei tifosi con risultati sorprendenti ed exploit definitivi. Per ciò che concerne i Grandi Slam, però, il predominio è rimasto alla vecchia guardia: Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e Us Open sono stati conquistati, in ordine, da Djokovic, Nadal, ancora Djokovic e nuovamente Nadal. Di certo fa notizia l’assenza di Federer fra l’albo dei vincitori in competizioni così ambite ed importanti, ma ciò che rappresenta una effettiva novità è la presenza in finale di personalità dal grande talento come Thiem e Medvedev, rispettivamente a Parigi e New York. Di seguito le pagelle dei migliori giocatori del 2019.
RAFAEL NADAL 9
Lo spagnolo ha terminato al numero uno del mondo un’annata caratterizzata da un rendimento sopra le righe e al di sopra ogni aspettativa, sorprendendo per un finale di stagione meraviglioso. Il talento di Maiorca è stato protagonista, come di consueto, dello Slam parigino, dominando il Roland Garros, ed inoltre dello Us Open. Il maiorchino ha mostrato un tennis solido, concreto ed offensivo, dominando spesso i propri opponenti e manifestandosi peraltro come re di Roma e Montreal. La conquista della Coppa Davis 2019 ha messo un punto deciso sul finire di stagione di Nadal, che ha lottato dunque duramente anche per la sua patria, decretando il decisivo 2-0 contro il Canada di Denis Shapovalov: resiliente.
NOVAK DJOKOVIC 8.5
Il serbo ha fornito una netta dimostrazione di forza nel 2019, lottando sino all’ultimo istante con Nadal per il titolo di numero 1. Djokovic ha vinto l’Australian Open proprio in finale contro il maiorchino, e Wimbledon contro Roger Federer, nella maniera più impensabile in cui potesse concretizzarsi il suo successo. La posizione numero 2 del mondo forse non rende onore al rendimento magnifico del serbo, che ha comunque dimostrato di poter essere ancora per molto tempo un leader nel circuito, con ulteriori annessi trofei a Madrid, Tokyo e Parigi a confermarlo nettamente: concreto.
ROGER FEDERER 7.5
L’annata dello svizzero non è stata delle migliori, seppur il suo gioco è ancora evidentemente intriso di qualità e personalità. I titoli a Dubai, Miami, Halle e Basilea non hanno fatto altro che esplicare al mondo quanto Federer sia ancora competitivo e, sotto gli occhi di tutti, fra i migliori della storia, ma la finale persa a Wimbledon contro Djokovic ha colpito psicologicamente l’elvetico e grida tutt’ora vendetta. Federer non ha ancora dato al tennis tutto ciò che il suo talento può proporre e la prossima stagione cercherà, come sempre in carriera, di superarsi ed andare oltre ogni limite anagrafico: highlander.
DOMINIC THIEM 8
L’austriaco ha terminato la sua stagione in quarta posizione, che rispecchia tutto sommato la continuità dei suoi successi. Thiem ha conquistato Indian Wells, Barcellona, Kitzbuhel, Pechino e Vienna, proclamandosi come l’atleta con più titoli in bacheca nel 2019, a pari merito con Djokovic. Il classe ’93 ha palesato ancora l’efficacia straordinaria del suo rovescio esplosivo, cedendo però ai classici errori che hanno da sempre limitano le sue caratteristiche sul più bello, più grave dei quali l’eccessiva frenesìa. Di certo è stata una stagione più che positiva per il ragazzo di Neustadt, dal quale però, in questo momento storico, ci si aspetta un trionfo ad uno Slam che ne confermi la maturità acquisita nel tempo: estroso.
DANIIL MEDVEDEV 8.5
L’annata 2019 è stata quella della definitiva esplosione di Medvedev, il quale ha reso parecchio in quanto a continuità e solidità dei colpi. Il talento russo ha regalato colpi piatti eccezionali da fondo campo ed un’attenzione invidiabile nei momenti cruciali dei propri matches, che lo hanno portato al raggiungimento di ben quattro titoli, ovvero Sofia, Cincinnati, San Pietroburgo e Shangai. Il tennista sovietico ha dimostrato all’intero circuito di poter lottare contro chiunque, grazie a svariate soluzioni nel suo repertorio, fra le quali spicca una prima palla di servizio devastante e parecchio complessa da intuire e respingere. Ciò che Medvedev chiederà a se stesso per il 2020 sarà di sicuro continuità, per dar seguito ad un exploit straordinario che lo ha proiettato in quinta posizione mondiale: roccioso.
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STEFANOS TSITSIPAS 8
Il classe ’98 greco ha chiuso in sesta posizione, meritando grandi lodi per l’eleganza unica del suo gioco, che richiama molto da vicino uno stile vintage. Tsitsipas è cresciuto tatticamente, tecnicamente e mentalmente: sa ciò che vuole e sa anche, adesso, come raggiungerlo. Il rovescio ad una mano del greco, spesso giocato lungolinea, è stata un’arma letale per ogni suo avversario, unita ad un’imprevedibilità di colpi che spesso è si delizia, ma anche croce per ciò che riguarda i suoi risultati. Marsiglia, Cascais e Londra hanno potuto ammirare la realizzazione completa del suo talento, conquistatore di tre tornei importanti, fra i quali naturalmente l’ultimo luccica particolarmente, affrontando a viso aperto ogni difficoltà e mettendo a segno una quantità di vincenti impressionante, intervallati da deliziosi approcci a rete che ne fanno un tennista completo: creativo.
ALEXANDER ZVEREV 7.5
Zverev ha dato continuità alle stagioni precedenti, confermando di essere un giocatore concreto e di carattere, anche se spesso quest’ultimo ha dato più di qualche problema al suo esprimersi. Il tedesco ha conquistato il solo Atp di Ginevra in singolare, ma il suo successo in doppio ad Acapulco (con il fratello Misha), hanno evidenziato come voglia migliorarsi da ogni punto di vista. Il gioco a rete è difatti una nota lieta del suo 2019, spesso punto di forza in situazioni complesse, ma altrettanto fluentemente la sua velocità di palla non lo ha premiato da fondo campo, inducendolo ad errori non forzati ripetuti. Il 2019 non è stato esattamente roseo per Zverev, che può comunque festeggiare i suoi progressi ed una semifinale alle Finals: maturo.
MATTEO BERRETTINI 9
I tifosi italiani hanno molto di cui essere felici in quest’anno appena terminato, grazie anche all’evidente exploit del giovane Berrettini, che ha sorpreso per costanza e incisività. Le caratteristiche clou del romano sono un servizio bomba e colpi in uscita dalla battuta devastanti, che hanno messo in evidente difficoltà gli avversari sia su superfici veloci sia su lente. I trofei ottenuti dall’azzurro a Budapest e Stoccarda e la storica semifinale Slam a New York hanno messo, di fatto, Berrettini sotto i riflettori dell’intero circuito. Il tennista nostrano ha dimostrato di poter competere in qualsiasi palcoscenico contro ogni avversario, imparando anche da maestri assoluti come Federer, Djokovic e Nadal, con i quali ha avuto occasione di confrontarsi. Il talento romano è sbocciato, con la speranza, concreta, che possa regalarci sempre più emozioni in un prossimo futuro: esplosivo.
ROBERTO BAUTISTA AGUT 7.5
Lo spagnolo ha inanellato l’ennesima stagione positiva della sua carriera, macchiata da due spiacevoli lutti familiari che ne hanno limitato la resa psicologica sul finire di stagione. L’iberico ha espresso un gioco “fastidioso”, caratterizzato da un lavoro difensivo straordinario e da uno propositivo sempre fra i migliori del circuito, con traiettorie spesso difficili da gestire e grande dinamismo. L’annata di Bautista Agut è andata concludendosi con un ottimo nono posto in classifica generale, con il trofeo a Doha e le semifinali a Wimbledon ad impreziosirlo: insidioso.
GAEL MONFILS 7
Il gioco di Monfils è sempre stato parecchio divertente, contraddistinto da una varietà di intuizioni tattiche incredibile e vincenti da ogni posizione del campo, spesso indotti da colpi difensivi fuori dal comune. Le peculiarità positive del francese hanno però sempre avuto, come nel 2019, un’altra parte della medaglia negativa, ovvero il voler eccedere in situazioni nelle quali sarebbe stato meglio ragionare e strutturare alcune giocate interlocutorie. Monfils ha però lottato finchè ha potuto per un posto alle Atp Finals, con sogno sfumato a causa di un super Denis Shapovalov a Parigi. Il tennista transalpino ha chiuso il suo anno con il solo titolo di Rotterdam in bacheca, ma con ottimi risultati generali ed un gioco sempre spettacolare offerto agli spettatori, anche se vi è perennemente la sensazione con abbia mai espresso il meglio di sé.
FABIO FOGNINI 8
Il ligure ha chiuso in dodicesima posizione un 2019 splendido a livello personale, con la conquista del Masters 1000 di Montecarlo. Lo storico risultato di Fognini ha messo in luce le sue caratteristiche meravigliose sulla terra rossa, ma è forse stato l’unico acuto importante dell’azzurro nel corso della stagione, a causa di problemi fisici ricorrenti e qualche defezione al servizio. Il tennista nostrano ha onorato l’impegno in Coppa Davis anche giocando in orari discutibili, dimostrando peraltro di essere ancora un doppista straordinario, con risposte anticipate super e pregiati ricami a rete. In toto, l’annata di Fognini è stata più che buona, con l’obiettivo top 10 raggiunto e ancora tanti sogni nel cassetto: talentuoso.
JANNIK SINNER 8.5
Il gioellino italiano ha vissuto un anno da sogno, entrando gradualmente nei meccanismi del circuito dei grandi, sino a prenderne parte attivamente e entrare fra i primi 80 migliori giocatori del mondo, chiudendo in posizione 78. Sinner ha mostrato potenzialità straripanti, con colpi aggressivi ed una pesantezza di palla strepitosa. L’altoatesino ha dato prova delle sue potenzialità avendo la meglio su avversari parecchio più quotati come Monfils e dominando in lungo ed in largo le Next Gen Atp Finals, chiudendo una strepitosa campagna milanese con un successo netto su Alex De Minaur in finale. L’ultimo risultato splendido di Sinner è stato raggiunto al Challenger di Ortisei, poco dopo le Finals, conquistato senza alcuna difficoltà e con una rara solidità da fondo campo, oltre che mentale. Il classe ’01 ha subito conquistato il cuore dei tifosi italiani con risultati immediati, che fanno presagire un avvenire degno di nota: promessa.
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