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Con la conclusione prime Nitto ATP Finals giocate in terra italiana, la stagione tennistica del 2021 può essere ufficialmente consegnata agli archivi. Se, perlomeno per quanto riguarda l’atmosfera ed il tifo, ci si porta dietro ancora gli strascichi della pandemia, con alcuni dei tornei della prima parte dell’anno giocati parzialmente a porte chiuse, si è tornati ad avere un calendario ricco e variegato dal punto di vista delle competizioni. Paradossalmente, i problemi potrebbero tornare dalla prossima stagione, con le regolamentazioni sui vaccini che potrebbero influire pesantemente sulle programmazioni di ogni giocatore.
Fino alle Olimpiadi di Tokyo, possiamo considerare Novak Djokovic assoluto mattatore, giocatore praticamente imbattibile fino a che la condizione psico-fisica glie lo ha permesso. Dalla trasferta asiatica in poi è stato un piacere ‘riscoprire’ Alexander Zverev, il quale ha dimostrato di essere finalmente pronto per il ruolo da antagonista del serbo, insieme a Daniil Medvedev; tante soddisfazioni anche dagli italiani, con l’impresa di Berrettini a Wimbledon e l’ingresso di Jannik Sinner in top 10. Decisamente più in ombra Rafael Nadal e soprattutto Roger Federer, il quale ha giocato poco meno di 20 incontri a causa dei problemi al ginocchio.
Novak Djokovic 8,5
Se la stagione si fosse fermata poco prima dei Giochi Olimpici, faremmo fatica a considerare il ‘Djoker’ un essere umano; è vero che il serbo ha reso meno nei Masters 1000, ma è altresì vero che nei Major ha lasciato le briciole a tutti, soprattutto a Rafael Nadal in quello che è il suo tempio sulla terra di Parigi. Probabilmente Djokovic stesso è consapevole che questa stagione avrebbe potuto essere memorabile, ma più di qualcosa gli ha impedito di raggiungere la perfezione: dopo la vittoria a Wimbledon contro Berrettini, sono arrivate le sconfitte a Tokyo, agli US Open, alle Finals ed infine in Coppa Davis. Nella prossima stagione sarà ancora lui il campione da battere, anche se resta da capire se parteciperà o meno al primo Slam dell’anno in Australia. 8,5
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Daniil Medvedev 8
Primo titolo Slam per Daniil Medvedev, il quale ha il grande merito di essersi imposto su Djokovic a Flashing Meadows, togliendogli di fatto la possibilità di vincere tutti e 4 i Major. Il russo vive un po’ di alti e bassi, soffrendo ancora molo (soprattutto psicologicamente) la stagione su terra rossa, dove quest’anno non ha mai superato i quarti di finale. L’anno prossimo non può che essere la stagione della verità per capire quanti altri passi potrà fare nell’olimpo del tennis. 8
Alexander Zverev 9
Impossibile non prendere in grande considerazione il finale di stagione di Alexander Zverev. Il tedesco ha dimostrato di essere un giocatore in forma strepitosa, capace di battere tutti, nessuno escluso. Quando in forma, può dire la sua su tutte le superfici, anche se i risultati migliori in questo caso arrivano su cemento; anche volendo considerare ‘a parte’ la medaglia d’oro a Tokyo, rimane la schiacciante vittoria alle Finals di Torino dove si è imposto sul numero 1 e 2 del mondo nel giro di 48 ore. 9
Stefanos Tsitsipas 7,5
Un inizio di stagione molto convincente per Stefanos Tsitsipas, il quale è andato in crescendo torneo dopo torneo. Da un lato, la polemica sui ‘toilet break’ è quasi riuscita ad offuscare una buona stagione, e non rende sicuramente merito al numero 4 del ranking. Purtroppo, l’infortunio rimediato verso la fine dell’anno gli ha impedito di giocarsi tutte le sue carte; permane incertezza su come ripartirà il prossimo anno, anche se da lui ci si aspetta probabilmente qualcosa in più. 7,5
Andrey Rublev 7,5
Miglior piazzamento in carriera quest’anno per Andrey Rublev, che si trova al momento in top 5; nonostante tutto, rimane un pizzico di rammarico. Le capacità del russo sono sotto gli occhi di tutti e probabilmente il suo miglior momento deve ancora arrivare. Le finali di Cincinnati e Montecarlo sono due punti da cui partire per il primo Masters 1000 della carriera che senz’altro arriverà, ma preoccupano i cali di rendimento visti nei Major. Senz’altro il ragazzo il 24enne di Mosca ha un futuro ancora tutto da scrivere. 7,5
Rafael Nadal 6
Il 35enne di Mallorca è duro a morire, ma questo già lo sappiamo. Resta il fatto che questa, purtroppo, è una delle peggiori stagioni degli ultimi anni. Rafa ha trovato le vittorie a Barcellona e Roma, ma ha poi raccolto poco altro; la sconfitta contro Djokovic nella semifinale di Parigi, dove aveva raggiunto il picco della sua stagione per condizione psicofisica e ritmo, ha evidentemente lasciato qualche strascico. Impossibile pronosticare la seconda parte dell’anno, visto il problema al piede che lo ha costretto a chiudere il borsone con largo anticipo rispetto ai suoi colleghi. 6
Matteo Berrettini 8
Torneo dopo torneo, quest’anno Matteo Berrettini ha riscritto alcune pagine del tennis nostrano, aggiornando almanacchi che non vedevano luce da moltissimo tempo. Per lui la settima posizione è sinonimo di best ranking, mentre si può considerare la finale dei Championships come ciliegina sulla torta ma anche aspettativa futura. Dispiace non averlo visto molto in azione nelle prime Finals ‘casalinghe’, dove avrebbe potuto dire la sua in un girone comunque ostico. Al tennista romano non resta altro che ritrovare la giusta forma per continuare a dire la sua ed alzare ulteriormente l’asticella. 8
Casper Ruud 8
Il norvegese porta a casa un ricchissimo bottino di 5 trofei, di cui 4 su terra ed 1 su cemento. Sebbene faccia ancora fatica dalla parte sinistra del campo, non si può non considerare la sua stagione molto positiva. Curare ancora di più il rovescio sarà probabilmente la chiave per l’exploit definitivo nei grandi palcoscenici; la semifinale delle Finals è l’ennesima prova non solo del suo stato di forma ma anche del potenziale davanti a sé. 8
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