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È solo questione di giorni prima che l’infinito countdown per le Olimpiadi di Tokyo 2020, rinviate di un anno a causa della pandemia, giunga al termine. La nostra nazione presenterà sui campi dell’Ariake Coliseum di Koto ben sei tennisti: nel maschile saranno presenti Lorenzo Musetti, Fabio Fognini e Lorenzo Sonego, mentre la parte femminile sarà rappresentata da Camila Giorgi, Jasmine Paolini e Sara Errani. L’Italia ha vinto una sola medaglia olimpica nel tennis, nell’edizione tenutasi a Parigi nel 1924 (sebbene questo sport non sia stato presente dal 1928 al 1984). Sarà molto difficile tornare a far gioire i tanti appassionati con una vittoria azzurra, ma vediamo come arrivano le giocatrici tricolore ad uno degli appuntamenti più simbolici della storia dello sport.
Camila Giorgi è da poco tornata la tennista numero uno d’Italia, occupando la posizione numero 58 del ranking WTA. La tennista di Macerata può arrivare con discreta fiducia ai Giochi Olimpici, dopo una stagione che l’ha vista raggiungere un quarto di finale a Lione ed una recente semifinale ad Eastbourne. Se saprà esprimere il suo miglior tennis ci sarà uno spiraglio per vederla nelle fasi finali, viste anche le diverse assenze nel tabellone, già di per sé una grande incognita. Sicuramente su di lei, che ha già dimostrato di battere anche alcune top ten, vengono riposte le aspettative più alte.
Jasmine Paolini, classe 1996, è la tennista più giovane della squadra italiana. Attualmente numero 92 del ranking, ha disputato un buon 2021 nel quale spiccano la finale nel torneo di Saint-Malo e la vittoria del titolo a Bol, in Croazia. Di certo la ragazza toscana non riesce ancora ad esprimersi al meglio sul cemento, dove ha perso 12 degli ultimi 17 match disputati. Per lei sarà una grande emozione ed un’occasione per fare esperienza in un contesto ancora inesplorato. Dopotutto, al di là di ogni possibile risultato, sono queste le occasioni per crescere sotto il profilo umano e tennistico.
Sara Errani è riuscita a staccare in extremis un biglietto per disputare la quarta olimpiade della carriera. Decisivo il ritiro di Martina Trevisan, costretta alla rinuncia per infortunio. È stata la stessa Errani, tramite social, a definire “un’emozione incredibile” questa ennesima possibilità di rappresentare la sua nazione, splendida dimostrazione di attaccamento in un’edizione in cui tanti tennisti, per svariati motivi, hanno preferito recuperare energie in vista della conclusione della stagione.
“Sarita”, oggi 104 del ranking, ha disputato anche le edizioni di Pechino 2008, Londra 2012 e Rio 2016, raggiungendo in quest’ultima il terzo turno del tabellone, tutt’ora suo miglior risultato nel singolare. In competizioni di questa portata, l’esperienza ha un peso specifico importante, ed in questo lei si trova un passo avanti rispetto alle sue connazionali, sarà quindi importante che trasmetta quanto di buono ha imparato nel corso del tempo per aiutarle anche dal punto di vista psicologico.
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