In un’intervista rilasciata a PuntodeBreak, Carlos Moyà ha parlato di Rafa Nadal, facendo un bilancio del suo rientro in campo dopo un anno di stop e parlando del prosieguo della stagione: “Sta migliorando, ma dobbiamo essere prudenti. L’infortunio accusato a Brisbane non era grave, ma lo era abbastanza da saltare gli Australian Open. E’ stato davvero un peccato perché ci teneva a giocare a Melbourne“.
“Rafa non si è spaventato per l’infortunio perché sapeva che non era uguale a quello dell’anno precedente. Tuttavia è stato un duro colpo a livello emotivo perché sembrava preparato per giocare e invece i problemi del passato si sono ripresentati – ha proseguito Moyà – Il mio timore era proprio sapere cosa sarebbe successo in partite impegnative. Abbiamo fatto molta simulazione in allenamenti di tre ore o giocando diversi set, ma la competizione è un’altra storia. Non hai quella tensione in più e si vede, soprattutto dopo un anno e a questo punto della tua carriera“.
Sulla decisione di rinunciare alla trasferta sudamericana per giocare invece Doha: “I cambiamenti di superficie non sono facili. Sebbene sia vero che la terra dovrebbe essere migliore per le tue articolazioni, abbiamo pensato che fosse un po’ eccessivo passare dal cemento australiana alla terra sudamericana e poi di nuovo al cemento statunitense“.
L’ex tennista ha poi parlato delle sensazioni di Nadal al ritorno: “Non ha avuto alcun avvertimento né durante il torneo né la settimana prima. A Manacor facevamo tanti set contro Gasquet, Struff, Ruusuvuori, Munar… e con tutti ci allenavamo fino a tre ore, perché non volevamo andare in Australia senza aver fatto quei test seri. Non ha avuto disagi o problemi, e a Brisbane la formazione è stata positiva. Tutti i mesi di lavoro e di sofferenza sono stati premiati. Si sentiva di nuovo un giocatore. Poi all’improvviso è arrivato questo problema, ma sapevamo che sarebbe potuto succedere“.
Sul futuro invece: “Non so se tornerà ai livelli del 2022, ma se gli infortuni non lo freneranno penso che sarà uno dei candidati alla vittoria nei tornei che disputerà. Avrà bisogno di continuità, ma se ci riuscirà tornerà al suo livello. Sono soddisfatto di ciò che ho visto in Australia e non ho dubbi sul livello che può offrire. Dopo aver vinto due partite ha quasi sconfitto un avversario che poche settimane dopo ha portato Tsitsipas al quinto“. Infine, sulla possibilità che il 2024 non sia l’ultimo anno della carriera di Nadal: “Perché no? Lui stesso nelle interviste l’ha detto. Si è guadagnato il diritto di decidere come, dove e quando vuole andare ritirarsi. Nonostante la sua situazione, che è cambiata con la nascita di un figlio, vuole continuare a competere in questo modo”.