Daniil Medvedev ha rilasciato un’intervista a sport-express.com, facendo un bilancio della stagione e toccando vari temi: “La finale degli Us Open contro Djokovic è stata la partita più importante della mia carriera. Essere arrivato qui fa parte di un processo, nel quale ho acquisito esperienza, imparando dalle sconfitte. E’ stata una stagione memorabile per me, nonostante alcuni momenti duri“. In merito alle Olimpiadi, il russo ha detto: “A Tokyo ho dovuto ricostruire il mio gioco poiché ero reduce dalle parti di stagione su terra battuta ed erba. Mi sono dovuto adattare a condizioni per nulla favorevoli. La mancata medaglia? Ho dato tutto quello che avevo in quel momento, ma le cose non sono andate come sperato“.
“La Coppa Davis mi piace, così come la Atp Cup. Non posso comparare il nuovo formato con quello vecchio perché di fatto non l’ho sperimentato. Posso dire che il formato attuale mi piace molto e mi ha permesso di vivere emozioni incredibili – ha proseguito il numero due del mondo – Per me è molto più piacevole giocare quando i tifosi mi sostengono rispetto a quando mi fischiano, come accade nella maggior parte dei tornei. A volte potrei comportarmi meglio, ma le persone si rendono conto che sono un tennista autentico, genuino e che non cerco di ingannare nessuna. Non c’è nulla di falso in me ed è proprio questo che piace alla gente“.
Infine, Medvedev ha concluso: “Quando i Big3 si ritireranno il tennis potrebbe avere un problema, ma la storia è ciclica ed una situazione simile si è già verificata in passato. Prima con Becker e Lendl alla fine delle loro carriere, poi con Sampras e Agassi. Arriveranno sempre nuovi campioni. Djokovic, Nadal e Federer hanno ottenuto qualcosa di incredibile, ma sorgeranno altri giocatori che entusiasmeranno milioni di persone in tutto il mondo“.