Grigor Dimitrov, classe ’91 e top ten nel 2014, batte Filip Krajinovic, numero 110 nel ranking, col risultato netto di 6-3 6-2 all’ATP Masters 1000 di Montecarlo. Il serbo, ex allievo di Diego Nargiso, aveva già incontrato il bulgaro a Stoccolma e ad Acapulco nel 2015, tornei in cui non è stato in grado di imporsi. Dimitrov, talento inespresso soprannominato “Baby Federer”, deve fare i conti con la sua reputazione proprio per le caratteristiche tecniche simili a “Re Roger”.
Il numero 26 del ranking, non proprio in fiducia da più di un anno, ha dato segnali di recupero già a Miami: ha battuto Andy Murray e si è poi fermato ai quarti di finale contro Gael Monfils. Il serbo, quasi suo coetaneo, si ritrova anche lui, seppur non agli stessi livelli, un po’ in ritardo rispetto alle aspettative e non è mai andato oltre l’86esimo posto nel ranking mondiale. Qualche incidente di percorso dovuto agli infortuni ha ostacolato il suo 2016, ha partecipato solo all’ATP di Sofia e agli Australian Open, oltre che a diversi Challanger, soprattutto qui in Italia.
All’avvio del primo set la sfida appare equilibrata, entrambi gli atleti tengono il turno di battuta ed annullano una palla break. Krajinovic risponde e ribatte bene, ma fa fatica a costruire: il suo gioco debole fa fatica a contenere quello aggressivo di Dimitrov che, dopo aver allungato nel punteggio, in meno di mezz’ora è in totale controllo del match, tenendo il game a zero sul 5-2. Krajinovic punta tutto sulla fragilità del bulgaro: il rovescio a una mano di Dimitrov di tanto in tanto lo tradisce, e il serbo strappa un game all’avversario; ma il bel tennis mostrato a sprazzi da Krajinovic – che serve per rimanere nel set – non dura molto: il serbo sbaglia due smash sotto rete e Dimitrov con una splendida demi-volée chiude il primo set, col risultato di 6-3.
Il secondo parziale, al principio, appare simile al primo: turno di battuta tenuto da entrambi, con Dimitrov più in partita e Krajinovic che non sfrutta le sue buone possibilità, reo di essere poco aggressivo. Alla battuta Filip mostra un buon tennis, chiude le azioni del bulgaro prima con la combinazione servizio-rovescio e poi con quella servizio-dritto, ma la differenza fisica tra i due è netta ed è sempre Grigor ad avere la meglio. Il bulgaro, dopo aver perso un po’ di lucidità alla fine del primo set, ritorna in sé e sale di livello e con estrema facilità giunge al 5-1; poi Krajinovic, con orgoglio, rialza la testa e annulla un match point, va ai vantaggi per ben due volte, aggrappandosi al match e conquistando il game del 5-2. Ma non gli restano che pochi minuti prima di compromettere tutto e subire il set e match point: Grigor Dimitrov, con una demi-volée in contropiede chiude la partita in 1 ora e 17, passando il primo turno con serenità.