Fabio Fognini batte il numero 47 del mondo Ryan Harrison con il punteggio di 6-4, 7-5 e accede al secondo turno del Masters 1000 di Miami. Il ligure ha vinto una partita poco spettacolare, in cui gli errori hanno di gran lunga superato il numero dei vincenti. Ma è stato bravo a capitalizzare al massimo una giornata poco positiva, anche approfittando di un problema alla schiena che ha condizionato la prestazione del suo avversario.
L’azzurro affronterà al secondo turno la testa di serie numero 30 del torneo, il portoghese Joao Sousa.
LA CRONACA – L’unico precedente risaliva al 2014, quando Fognini vinse in rimonta la sfida di secondo turno nel Marters 1000 di Indian Wells.
Nei primi 2 game, entrambi tengono il proprio servizio senza molti problemi. Harrison però sembra sin dall’inizio non avere mezze misure: lo statunitense alterna dei buoni scambi ad errori molto gravi. Fognini è bravo a difendersi cercando continuamente la profondità e nel terzo game, grazie alla complicità dell’avversario, già troppo frettoloso, si porta immediatamente avanti di un break alla prima chance. Mentre Fognini consolida il vantaggio, nel cambio di campo dopo il quinto gioco il numero 47 chiede l’intervento del fisioterapista per un trattamento alla schiena: la pausa destabilizza visibilmente il ligure, che con 3 doppi falli nello stesso turno di servizio, restituisce il break di vantaggio e si ritrova sul 3-3. E’ il dritto però, che già aveva funzionato molto bene nella partita di una settimana fa contro Tsonga, a permettere all’azzurro di tornare a comandare le operazioni con colpi penetranti sia sul lungolinea che sull’incrociato. Il 29enne di Arma di Taggia torna così avanti di un break nel punteggio, fino a chiudere il primo parziale per 6 giochi a 4.
I veri problemi per Fognini iniziano col secondo parziale. Un pesante calo di concentrazione porta l’azzurro a perdere quasi completamente la misura del campo, mentre Harrison il momento propizio e vola sul 3-0. Gli sforzi dell’americano però, risultano subito vani. Nonostante il rendimento tutt’altro che eccezionale dell’avversario, il texano si rilassa troppo e consente velocemente all’italiano di riportare il parziale in equilibrio. Mentre il livello di gioco fatica a salire, entrambi giocatori salvano i rispettivi turni di battuta con diversi problemi. La tendenza però si interrompe nell’undicesimo gioco: qui, Fognini riesce a prolungare lo scambio fino ad attendere gli errori non forzati dell’avversario, che dopo aver subito un ultimo e fatale break si arrende dopo un’ora e 36 minuti di partita col punteggio di 6-4 7-5. Partita un po’ troppo altalenante da parte dell’italiano, che dopo un buon primo set, si è concesso troppi errori, ritrovandosi anche ad inseguire nel secondo parziale. Poco incoraggianti i numeri al servizio, su cui pesano tantissimo gli 8 doppi falli. Nonostante la poca continuità, la rivedibile gestione delle palle break di un Harrison altrettanto sottotono ha permesso a Fognini di chiudere il match in 2 set.