Sul Grandstand, in un incontro valido per il primo turno dell’ATP Masters 1000 di Miami, Simone Bolelli si è arreso col punteggio di 6-4 6-2 alla promessa di casa, il qualificato Taylor Fritz: saluta dunque prematuramente il torneo il tennista bolognese, che qui in Florida non è mai andato oltre il terzo turno, raggiunto in due occasioni, nel 2007 e nel 2008.
Non vi era alcun precedente tra i due. Bolelli è reduce da un deludente inizio di stagione: per lui una sola vittoria finora nel 2016, al primo turno degli Australian Open, quando si impose in quattro set su Brian Baker. L’americano, all’esordio assoluto nel tabellone principale di Miami, dopo aver battuto Nicolas Kicker e Alex Kuznetsov nei due turni di qualificazione, si è aggiudicato il Challenger di Happy Valley (Australia) e ha raggiunto, in quel di Memphis, la sua prima finale in carriera a livello ATP.
Subito un game combattuto ad aprire le danze: se lo aggiudica Fritz, bravo ad ottenere ai vantaggi il primo break dell’incontro, alla terza opportunità, grazie a un diritto affossato in rete dall’avversario. Più compatto e sicuro l’americano nelle prime fasi del match, sia al servizio che da fondo campo: sul 3-1 a proprio favore, arrivano altre tre palle break consecutive, con Bolelli che si aggrappa alla sua prima per rimediare e rimanere attaccato al primo parziale. Continua però a servire come un treno il californiano, sotto gli occhi di uno spettatore d’eccezione come Mardy Fish: tiene a 15 il proprio turno di battuta nel sesto e nell’ottavo game, e va a servire per il primo set sul 5-4. L’azzurro salva le prime tre palle set, rimontando da 40-0, ma ai vantaggi il diciottenne originario di Rancho Santa Fe mantiene i nervi saldi, portando a casa il primo parziale per sei giochi a quattro, grazie al sesto ace e ad una pregevole accelerazione di rovescio che l’avversario non riesce a contenere. Significative le percentuali di realizzazione al servizio dello statunitense, superiori al 70% sia con la prima che con la seconda.
Bolelli entra in campo con maggiore convinzione nel secondo set: tiene a zero i primi due turni in battuta, nel primo e nel terzo gioco, ma non sfrutta una potenziale situazione favorevole nel secondo e nel quarto, avanti in entrambi i casi 15-30 sul servizio di Fritz. Arriva dunque puntuale il passaggio a vuoto per l’emiliano che, complici il terzo doppio fallo della sua gara e qualche imprecisione di troppo, subisce a 30 il break nel quinto game. Molto falloso il trentenne bolognese e sempre più chirurgico il giovane Taylor che, dopo non aver concesso nuovamente nulla alla battuta nel game successivo, trova il doppio break di vantaggio nel settimo game, strappando per la terza volta nel match il servizio all’avversario, il cui back di rovescio si ferma sul nastro. L’americano tiene ancora a zero l’ottavo e ultimo game, chiudendo dunque col punteggio finale di 6-4 6-2, in un’ora e dieci minuti, con l’ennesimo diritto potente da metà campo.
Prosegue il momento negativo di Simone Bolelli: l’attuale numero 79 del ranking, che ha collezionato la sua sesta sconfitta su sette incontri totali in questo inizio di stagione, dovrà cambiare marcia in vista della stagione sul “rosso”.
Per Taylor Fritz si tratta della prima vittoria in carriera nel circuito Masters 1000, alla sua seconda apparizione nel tabellone principale di una manifestazione di tale livello, dopo la sconfitta rimediata ad Indian Wells, la scorsa settimana, dal connazionale Frances Tiafoe. Continua l’ascesa di una delle speranze più concrete del movimento tennistico americano: il teenager californiano ha scalato la bellezza di quasi mille posizioni solo nel 2015, iniziando l’anno corrente alla posizione numero 174 del ranking, per poi spingersi fino all’attuale 81esima piazza delle classifiche. I risultati che sta ottenendo a Miami gli permetteranno di avanzare ulteriormente: solo i prossimi match sapranno dirci quanto.
Ad attendere il tennista statunitense al secondo turno, per quello che si preannuncia come un vero e proprio scontro generazionale, ci sarà David Ferrer: il trentatreenne iberico, testa di serie numero 8 del seeding, dopo avere dato forfait ad Indian Wells, è al rientro dopo circa un mese. “Ferru” aveva infatti deciso di tornare a Valencia per riposare, in seguito all’eliminazione patita ad Acapulco circa un mese fa, per mano di Alexandr Dolgopolov. Nessun precedente tra i due: un match molto interessante dunque, anche perché lo spagnolo, qui finalista nel 2013 e semifinalista nel 2005 e nel 2006, non sta certamente attraversando un gran momento di forma.