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Dopo la convincente affermazione di ieri su Bernard Tomic, Fabio Fognini non riesce a vincere il secondo match consecutivo contro un giocatore più avanti in classifica e viene eliminato al secondo turno del Masters 1000 di Madrid da Kei Nishikori, sesta testa di serie del seeding e finalista dell’edizione 2014, con il punteggio di 6-2 3-6 7-5 in 2 ore e 11’ di gioco. Quella odierna era solamente la seconda sfida in carriera tra i due e, peraltro, la prima sul rosso, visto che l’unico incrocio risaliva al lontano primo turno dell’Australian Open del 2011, quando prevalse il nipponico in quattro set.
L’inizio di Fognini è da incubo: Nishikori conquista il break in apertura e, dopo averlo confermato con qualche difficoltà, raggiunge anche il 3-0 “pesante”, con un rovescio affossato in rete dal ligure al termine di un altro game molto lottato. Fognini, dopo aver salvato una chance di 5-0 per il nipponico, inizia ad acquisire un minimo di fiducia, riuscendo a procurarsi anche tre opportunità di recuperare uno dei due break nel game successivo, ma Nishikori gioca meglio nei momenti decisivi, chiudendo il set per 6-2. Un punteggio tutto sommato bugiardo, visti i “soli” dieci punti di differenza complessivi tra i due giocatori alla fine del primo parziale (42-32). L’azzurro parte bene nella seconda frazione, procurandosi due palle break sul 1-0, ma, ancora una volta, nel momento importante, il nipponico è bravo a salvarsi, con annessa racchetta gettata a terra da Fognini. Il taggiasco alterna ottime cose ad errori sanguinosi, conditi da soliloqui che mostrano un certo nervosismo; Nishikori, a sua volta, sbaglia qualcosa in più rispetto al primo set, concedendo altre due palle break consecutive nel sesto gioco, dilapidate tuttavia da Fognini, che intraprende anche un’inutile discussione con l’arbitro. L’occasione, tuttavia, si ripresenta analoga nel turno di servizio successivo del giapponese e stavolta l’azzurro è bravo nel concretizzarla, giocando poi un turno di servizio perfetto per il 6-3 finale del secondo set, con 12 punti a 3 per Fognini negli ultimi tre giochi. Si va quindi al parziale decisivo, nel quale Fognini parte subito forte, guadagnandosi tre palle break consecutive sul 1-1; qui, però, sul 30-40, il ligure manda in corridoio uno smash che sembrava banale, in quella che sembrava la più classica delle occasioni mancate. Fognini però è bravo a non disunirsi e, dopo aver salvato una delicatissima palla break sul 2-3, strappa il servizio a Nishikori nel settimo gioco. L’azzurro però trema nel momento decisivo e regala il controbreak, dopo essersi trovato a due punti dal match. Il conseguente nervosismo di Fognini costa al taggiasco anche un penalty point nel momento cruciale del dodicesimo game, per il 6-2 3-6 7-5 finale in favore di Nishikori: una brutta conclusione di partita per Fognini, che era davvero a un passo dall’impresa dopo una rimonta eccezionale.
Per Kei Nishikori, finalista due anni fa a Madrid, ora si profila un interessante ottavo di finale con Richard Gasquet, che, in uno dei match di secondo turno disputati ieri, ha avuto ragione del padrone di casa Fernando Verdasco in tre set. Curiosamente, nei sei precedenti tra i due (nessuno sulla terra battuta però), Nishikori è sempre uscito sconfitto, riuscendo a vincere solo un set in Canada nel 2013.