Sarà Jack Sock l’avversario di Roger Federer nella seconda semifinale del BNP Paripas Open di Indian Wells, primo ATP Master 1000 della stagione. L’americano ha avuto la meglio 6-3 2-6 6-2 su Kei Nishikori, e grazie alla vittoria odierna accede per la prima volta in carriera al penultimo atto di un torneo master 1000.
LA CRONACA
Partita viva, dall’andamento altalenante ma nel complesso equilibrata: buoni colpi e qualche buon punto, ma anche parecchi errori e confusione qua e là, specie da parte del nipponico, che ha giocato ben al di sotto delle sue capacità. A dirla tutta, la prova del numero 5 del mondo è stata lenta, sottotono, fallosa e insufficiente, specie al servizio. Al contrario, Sock ha tenuto un livello di gioco sempre alto e costante, salvo il calo accusato nel secondo set che gli è costato il parziale.
Nella prima frazione della partita, decisivi sono stati i due game iniziali, nel quale Nishikori dapprima ha avuto due opportunità (non sfruttate) per breakkare il suo avversario, e poi ha a sua volta ceduto la battuta (a 15) e di fatto regalato il set al ventiquattrenne statunitense. Infatti, da lì in poi Sock non ha concesso ulteriori palle break (anzi, ha avuto lui l’occasione di breakkare nuovamente il giapponese) e ha chiuso 6-2 in appena 31 minuti di gioco; buonissime le sue percentuali al servizio (specie con la seconda, col quale ha vinto 11 punti dei 13 serviti, l’85%).
La reazione abbozzata da Nishikori nel secondo set – vinto 6-2 grazie sia ai due break ottenuti nel quarto e nell’ottavo game, sia a una migliore prestazione al servizio (non ha concesso nemmeno un’occasione al numero 18 Atp, nei suoi turni di battuta) – faceva pensare che stessimo assistendo all’inizio di una rimonta che si sarebbe completata appieno nel terzo e decisivo set.
Ma è lì che, ancora una volta, è emerso ciò che oggi ha fatto la differenza e deciso in maniera inequivocabile questa partita: la voglia di vincere di Sock, la sua aggressività col quale ha aggredito e giocato i punti, la determinazione che ha avuto sia strappando nuovamente il servizio al suo sfidante (non accadeva dal primo set), sia nel confermare il tutto tenendo il proprio a suon di buone prime e vincenti sulla riga.
Il Sock falloso del secondo set è riuscito a ritrovarsi e a proseguire la sua cavalcata – da sogno – che per adesso gli regala una prima nonché unica semifinale in un torneo Master 1000.
E che prima volta! Contro il rinato Roger Federer. È vero: sulla carta non c’è partita. Ma è anche vero che, stando ai pronostici, non doveva essercene tanta neppure oggi: Sock giocava il suo terzo quarto di finale in un 1000 di fila, sì, ma affrontava un giocatore dal ranking e dall’esperienza più importanti dei suoi che avrebbe dovuto batterlo, e non ci sarebbero state troppe sorprese.
Ma è anche vero che, adesso, con la prospettiva di entrare tra i primi 16 del mondo e a un passo dalla vetta, non ha più niente da perdere davanti a sé: l’unico rischio che corre è quello di voler provare seriamente a vincere il titolo, e magari di stupire tutti riuscendoci.