Dopo il successo all’esordio in rimonta su Donald Young, è tornato in campo nella notte italiana Andreas Seppi, opposto a un altro statunitense, il ben più quotato John Isner, testa di serie numero 9 del tabellone californiano e finalista dell’edizione 2012. Dopo un primo set equilibrato, deciso al tie-break, lo statunitense ha finito per imporsi con il punteggio complessivo di 7-6 6-4.
Il gigante di Greensboro si presentava alla sfida avanti 2-1 nei precedenti totali e vincitore dell’unico confronto sul cemento tra i due, risalente però al lontano Australian Open 2010 e risolto solo al quinto set.
Si parte con l’americano alla battuta, costretto subito a rimontare una situazione potenzialmente pericolosa da 0-30, dalla quale viene fuori con tre aces e un rovescio vincente. L’altoatesino parte ugualmente bene al servizio, chiudendo il primo game a 15, ma nei turni di risposta fatica a trovare le giuste contromisure, trovando punti quasi unicamente su errori di Long John (eccezion fatta per un bellissimo passante di rovescio nel quarto game). Tuttavia, lo stesso problema lo palesa Isner, incapace di entrare in gioco nei primi turni di risposta. Com’era prevedibile non si assiste a scambi particolarmente prolungati, con l’americano che appena può cerca la via della rete o il vincente, mentre Seppi alterna tentativi di spostamento laterale dell’avversario con improvvise verticalizzazioni.
Seppi continua a utilizzare in maniera efficace il servizio, archiviando il game del 3-3 a zero e mostrando un notevole vincente di diritto incrociato; la partita scorre rapidamente, con le bordate di Isner che lo portano sul 5-4 con 9 aces e un 76% di prime palle in campo.
Nel game successivo Seppi rimane a contatto, vincendo il primo vero scambio prolungato dell’incontro sul 15-15 (18 colpi totali), con il movimento laterale dello statunitense che non appare perfetto. In un attimo siamo al tie-break, con il solo Seppi capace di arrivare a 30 in risposta (addirittura in due circostanze) nell’intero primo set. L’inizio del game decisivo del trentaduenne di Caldaro è però pessimo, con un rovescio in rete che concede il primo minibreak e un diritto in corridoio per il secondo. Isner continua la sua opera di bombardamento e si porta rapidamente a cinque set point, chiudendo con un ace per il 7-1 del tie-break. Primo set che quindi, come spesso accade con il numero 11 del mondo, si è giocato su pochissimi punti, nei quali però Andreas ha discrete responsabilità, avendoli concessi tutti con banali unforced.
Seppi comincia il secondo parziale al servizio, ma si fa rimontare da 30-0 in vantaggio, concedendo la prima palla break dell’incontro, sulla quale l’azzurro sbaglia un passante di diritto su un attacco profondo (ma non irresistibile) di Isner. Con il break in apertura la partita passa totalmente nelle mani dell’americano, che allunga subito sul 2-0 con altri due aces. Seppi mette a referto il primo game del secondo set, tenendo agevolmente il turno di servizio successivo e si porta sul 30-30 in risposta, dove però deve subire altri 2 aces consecutivi di Long John, di cui uno con la seconda palla. Sul 3-2 per l’americano si verifica un inedito gesto di stizza da parte di Seppi, che scaglia a terra due volte la racchetta dopo un passante di rovescio gettato in rete: in meno di un’ora di gioco siamo già 4-2, con un altro game a zero. L’altoatesino va nuovamente in difficoltà alla battuta nel settimo gioco, concedendo due palle break consecutive, con Isner che converte immediatamente la prima opportunità, sfruttando un diritto sbagliato da un ormai sconfortato Seppi. L’azzurro però non molla e nel game successivo si procura la prima palla break del suo match, sulla quale lo statunitense commette un doppio fallo, riaprendo parzialmente il set. Seppi tiene il servizio seguente con facilità (da segnalare un ottimo passante di rovescio lungolinea sul 15-15), portandosi sul 4-5, dove però Isner non regala una seconda occasione, chiudendo con un servizio vincente per 7-6 (1) 6-4 in appena 1 ora e 13 minuti.
Abbandona dunque il torneo l’unico italiano presente in tabellone, mancato principalmente nei momenti chiave del primo set e in apertura di secondo parziale, ma visti i numeri al servizio di Isner (84% di punti vinti con la prima e 64% con la seconda, 22 aces) era difficile sperare in qualcosa di più. Per l’americano al prossimo turno è previsto l’incrocio con Mannarino, giustiziere di Benoit Paire.