Nel secondo turno del Masters 1000 di Parigi Bercy Pablo Cuevas (n°22 atp) sconfigge nettamente Paolo Lorenzi (n°39 atp) per 6-1 6-2, confermandosi una vera e propria bestia nera per il trentaquattrenne di Siena. Agli ottavi la testa di serie n°16 del tabellone se la vedrà con Milos Raonic (n°4)
Sfida sulla carta non facile per il neo-numero uno d’Italia. Ben cinque infatti i precedenti tra i due giocatori, curiosamente tutti disputatesi sulla terra battuta (quattro a livello challenger) e sempre vinti dall’uruguagio, che in tutto ha ceduto solamente due set a Lorenzi.
Annata finora senza dubbio positiva per entrambi. Oggi Pablo Cuevas si presentava all’esordio nell’ultimo Masters 1000 stagionale con un bottino di due titoli (Rio e San Paolo) e altrettante finali raggiunte (Nottingham e Hamburg) in questo 2016 per lui da incorniciare, soprattutto nella prima parte dell’anno. Per Paolo Lorenzi, il titolo vinto a Kitzbuhel e il best ranking di n°35 rappresentano a oggi il picco massimo della carriera, il tutto condito anche dal bilancio annuale positivo tra vittorie e sconfitte a livello di circuito maggiore (25 a 24).
Nel primo set il numero ventidue del mondo parte subito forte, strappando il servizio a Lorenzi nel secondo e nel quarto game. Il gioco da fondocampo è uno dei punti forti di entrambi, ma oggi la differenza sembra netta. Cuevas spinge con più intensità e varia bene con il diritto, venendo anche ogni tanto a prendersi il punto a rete, mentre Lorenzi sembra sempre più in difficoltà. A nulla serve tenere il servizio nel sesto gioco, in appena venti minuti è 6-1 Cuevas.
Il secondo parziale inizia come era finito il precedente, Lorenzi è in difficoltà al servizio e un paio di imprecisioni gli costano subito il break in avvio. Cuevas continua a essere perfetto in battuta, collezionando percentuali altissime sia con la prima che con la seconda in campo. L’italiano cerca di scuotersi, ma ormai è tardi. Nel settimo gioco arriva un altro break per la testa di serie n°16. Oggi Cuevas è stato superiore in tutti i comparti del gioco, mostrando non solo gran solidità al servizio e nel gioco da fondocampo, ma anche di avere un’ottima mano e un gran talento. Lorenzi oggi decisamente poco propositivo e forse un po’ scarico fisicamente, ma gran merito al suo avversario che ha giocato una partita pressoché perfetta.