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L’ONU perdona Maria Sharapova. Il Guardian rivela che la tennista russa, squalificata per aver assunto lo scorso gennaio una sostanza proibita, il meldonium, tornerà a essere ambasciatrice di buona volontà del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) a partire da aprile 2017, quando finirà la sua sospensione. La collaborazione tra l’organizzazione internazionale che si occupa di prevenire povertà e disuguaglianze nel mondo e la siberiana si era interrotta nel marzo 2016 dopo nove anni, quando la campionessa siberiana aveva ammesso di aver fatto uso del medicinale all’Australian Open, poche settimane dopo l’entrata del meldonium nella “lista nera” dei farmaci proibiti.
Anche le conseguenze di quella confessione sono storia nota. Sharapova è stata in un primo momento squalificata due anni, prima che il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna riducesse la sospensione a 15 mesi. In vista del rientro alle competizioni, l’apertura dell’Onu rappresenta un grande aiuto per la 5 volte vincitrice Slam nel necessario percorso riabilitativo di ripulitura della propria immagine, inevitabilmente macchiata dalle ultime vicende. Anche alcuni sponsor, come Nike ed Evian, stanno cercando di ricucire i rapporti con la russa, ma, trattandosi di partnership puramente commerciali, destano meno scalpore del dietrofront delle Nazioni Unite. Il ruolo di ambasciatore di buona volontà è infatti notoriamente assegnato a “persone d’integrità, in possesso della della dignità necessaria per capacità rappresentative di alto livello“.
“Siamo stati lieti di apprendere che Maria Sharapova potrà tornare allo sport che ama prima del previsto – ha affermato al Guardian un membro del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo – Metteremo fine alla sospensione dal ruolo di ambasciatrice di buona volontà quando la sua squalifica sarà terminata, nell’aprile del 2017“.