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Tennis Manager 2021, l’intervista al creatore Augustin Pluchet: “Un’esperienza senza precedenti”

Tennis Manager 2021 è realtà. Il gioco manageriale ideato e prodotto dallo studio francese Rebound GC è finalmente disponibile in early access per PC. Il titolo transalpino è una novità assoluta per il panorama videoludico tennistico, che può finalmente vantare un progetto lungimirante in grado di fornire un’esperienza completa al giocatore. Gli appassionati potranno infatti creare la propria accademia e vivere l’esperienza da manager a 360°, conducendo i propri atleti nel gotha del tennis mondiale. La punta di diamante di Tennis Manager 2021 è il suo innovativo motore di gioco, in grado di ricreare match realistici, influenzati da ogni decisione presa dal videogiocatore. Scrivi la tua storia, gestendo finanze, infrastrutture, staff e molto altro. Il gioco è in vendita su Steam e sull’Epic Game Store al prezzo di 34,99 euro. Attualmente disponibile in lingua inglese e francese, l’italiano sarà aggiunto nelle prossime settimane.

L’uscita ha suscitato grande interesse e ha subito ricevuto ottimi riscontri dalla community, che giocherà un ruolo fondamentale nella fase di accesso anticipato. Per presentare il gioco ai fan italiani, Sportface ha intervistato il creatore del titolo, Augustin Pluchet. Sono un grande appassionato di tennis e da fan volevo creare un gioco rivolto a gente come me. Per certi versi il titolo è una versione tennistica di Football Manager. Il database è il più grande mai creato per un videogame sul tennis e le statistiche di ogni giocatore sono state curate nei minimi dettagli grazie ad una rete di scout che ha valutato ogni atleta”. Un impegno senza precedenti e tantissime funzioni a disposizione degli utenti che potranno allenare i propri giocatori, cercarne di nuovi mandando scout in giro per il mondo, gestire sponsor, fare interviste ed ingaggiare coach. “Stiamo avendo ottimi responsi al momento. In Francia alcuni streamer hanno già portato il gioco, tra questi Domingo che ha utilizzato Clara Burel e ha avuto poi l’occasione di portarla in live ed intervistarla davanti ai suoi followers. Queste cose coinvolgono ed uniscono la community che si avvicina e conosce anche gli atleti più giovani”.

Augustin, partiamo dall’inizio. Come ti è venuta l’idea di dare vita ad un manageriale sul tennis? Immagino sia una sfida molto impegnativa.

“Stavo seguendo diversi progetti nel mondo dei videogiochi ed in passato ho lavorato anche nell’industria del tennis, videoludica e non. I brand più grossi come Nike, Adidas ed altri non guadagnano moltissimi soldi con il tennis e paradossalmente lo stesso vale per aziende che costruiscono e vendono racchette. In questi anni per i fan di tennis praticamente non sono esistiti videogiochi soddisfacenti, anzi molti provavano ancora nostalgia per Top Spin 4, uscito nel 2011. Muoversi nel mercato del tennis è complicato, perché a differenza di quanto avviene nel calcio, devi contrattare i diritti con ogni singolo tennista ed ogni singolo torneo”.

“Partendo da questo presupposto volevo creare qualcosa, ma naturalmente non avevo le risorse per fare il nuovo Top Spin. Il tennis come ben sapete però è uno sport dove la tattica conta molto e da lì è nata l’idea di creare qualcosa di interessante per i fan, qualcosa dove la strategia possa fare la differenza. Il tennis è uno sport globale, dove uomini e donne hanno la stessa visibilità. In passato sono stato un grande giocatore di Football Manager e ho pensato che un gioco così mancasse nel nostro panorama. Siamo molto contenti di come sta andando in lancio del gioco in accesso anticipato, abbiamo ricevuto ottimi feedback, ma inseriremo ulteriori feature in vista della versione finale in arrivo a fine estate”.

Lo hai anticipato tu, ottenere i diritti degli atleti è complicato. Come vi siete mossi e quanti giocatori avete firmato? Ho visto tanti giovani. 

“Come ho detto nel tennis è un incubo acquisire i diritti. Nel database abbiamo cinque mila giocatori, immagina di dover parlare con tutti loro e con i loro agenti. Grazie ai rapporti con atleti ed agenzie siamo riusciti a firmare circa 300 tennisti, presenti con nome e foto. Ad ogni modo anche le statistiche degli altri giocatori sono fedeli al 100%, questo grazie al nostro fantastico team di scout. Una componente fondamentale del gioco riguarderà inoltre lo sviluppo dei giovani: quelli presenti in partenza come potranno essere Lorenzo Musetti, Holger Rune, Luca Nardi e Clara Burel, giusto per citarne alcuni, e quelli che sarà possibile trovare grazie allo scouting”.

Nel gioco saranno presenti atleti del circuito ATP, WTA e juniores. Tra le difficoltà che la creazione di un manageriale comporta c’è naturalmente quella di dover attribuire dei valori ad ogni atleta. Come vi siete mossi per lo scouting? 

“Ho passato molto tempo a cercare le persone adatte per lo scouting. Su Twitter c’è una comunità del tennis ben radicata e lì ho trovato tante persone che seguono quotidianamente il circuito Challenger o viaggiano per tornei ITF e Juniores. Sono riuscito così a creare una rete di esperti che a mio parere è la migliore possibile. Quello che abbiamo fatto è in parte ciò che fa Football Manager, che vanta però più di mille scout, un numero clamoroso”. 

“Noi per quanto possibile abbiamo provato a fare lo stesso: abbiamo inserito una grande quantità di dati e statistiche, valori fondamentali per il nostro motore di gioco. Questo perché  il culmine dell’esperienza viene toccato con la partita che è stata ricreata nel modo più realistico possibile, grazie ad un algoritmo che si basa su ogni aspetto che può influenzare una partita anche nella vita reale”.

Il gioco è naturalmente completo, ma come hai detto siete ancora in early access. Cosa proverete a migliorare entro fine estate?

“Abbiamo tante idee in testa per il futuro. Prima del lancio, il gioco è stato esaminato da fantastici beta tester, ora però possiamo ricevere feedback importanti dalla community. I ragazzi che giocano ed amano questo titolo possono darci tantissimi spunti per migliorare. Naturalmente non ogni idea che ci sarà proposta sarà realizzabile, per esempio i doppi sarebbero molto difficili da implementare almeno in questa versione. Però potrebbero arrivare spunti ai quali neanche abbiamo pensato, per questo è importante che il titolo venga giocato e stremmato sin da subito. Inoltre proveremo ad aggiungere altri atleti nel nostro parco licenze”. 

Il gioco è uscito con il nome di “Tennis Manager 2021”, sarà dunque un titolo a cadenza annuale? 

“Al momento ancora non ci abbiamo pensato e non abbiamo deciso. Non c’è propriamente una regola, giochi come Football Manager o Pro Cycling Manager escono ogni anno, altri ogni due o tre. Siamo in attesa di un responso della community ed in questi mesi raccoglieremo tanti altri dati. Per il futuro come ho detto ho molte idee in mente, per esempio sarebbe bello aggiungere il multiplayer e permettere così alle persone di creare una competizione tra le loro accademie. Quindi non è escluso che in futuro il gioco possa uscire ogni anno”. 

Il tennis è lo sport globale per eccellenza. Come avete studiato le strategie da adottare per i vari mercati?

“Sappiamo che la maggior parte dei fan del tennis si trovano in Europa e negli Stati Uniti d’America. Abbiamo raccolto benchmark sul mercato dei videogiochi, specialmente di quelli manageriali. Per esempio Football Manager vende moltissimo nel Regno Unito e fa bene in paesi come Spagna, Germania, Francia ed Italia, negli ultimi due il pubblico è generalmente un po’ più adulto. Il mercato americano invece è una realtà diversa per approcciarsi con un manageriale, per non parlare della Cina. Quest’ultima sta mostrando trend interessanti, perché aumentano i giocatori e sta crescendo anche l’interesse per il tennis. Il nostro gioco si rivolge sia agli amanti del tennis che ai fan dei titoli sportivi, in particolare quelli manageriali. Per esempio in Italia i giochi manageriali non vanno per la maggiore, ma ci sono comunque tanti giocatori di FM ed il tennis è uno sport che sta vivendo un’ascesa di popolarità grazie ai risultati degli azzurri. Quindi gli utenti interessati potenzialmente possono essere tanti”.

Un altro aspetto che non passa inosservato neanche alle federazioni, è quello dell’età media dei videogiocatori. ATP, WTA e media hanno informazioni differenti sull’età media degli appassionati di tennis. L’ATP dice 60 anni, alla WTA risulta un pubblico un po’ più giovane, Sky Sports UK ci ha parlato di un numeroso seguito femminile nella fascia dei 50 anni. Questo dato naturalmente varia da paese a paese, ma in generale tutte queste parti sono interessate ad acquisire pubblico giovane. L’età media di chi gioca a Tennis Manager 2021 è di 28 anni, quindi siamo inevitabilmente un mezzo per raggiungere una nuova generazione di appassionati. Possiamo connettere i nostri partner con i giovani e per questo speriamo in futuro di poter instaurare un dialogo con ATP, WTA, piuttosto che con le singole federazioni nazionali”. 

SportFace