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“È stato un buon match, di alto livello. I primi due set sono stati abbastanza particolari perché ho avuto tante palle break (sette, ndr) e lui le ha giocate tutte bene; io ne ho concesso una sola per ogni set e ho preso 6-4 6-4. Il terzo set ho giocato molto bene, nel quinto ho servito un po’ peggio e ho preso un break un po’ stupido, poi su una palla game del 2-1 ho fatto doppio fallo“. Così Gianluca Mager riassume il match del primo turno degli Us Open 2020 contro Miomir Kecmanovic. “Per essere stato fermo tutto questo tempo e non aver giocato troppo sul veloce nell’ultimo periodo sono soddisfatto della partita che ho giocato” ha aggiunto Mager in un’intervista rilasciata a Ubitennis.
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“A causa dell’incertezza sullo US Open ho giocato più sulla terra, anche a causa di alcuni problemi al tendine del piede, e per me era meglio giocare lì per prevenire il fastidio. Solo quando è arrivata la conferma ho iniziato a giocare sul veloce” ha spiegato ancora l’azzurro, “sono contento di quest’esperienza e ringrazio la USTA che ci ha dato la possibilità di tornare a giocare, guadagnare e divertirci – perché quando gioco mi diverto. Certo è stata un’esperienza diversa, si è tutti distanziati e non c’è stato mai contatto fisico – neanche una stretta di mano”. “Adesso torno in Italia e valuto assieme a Flavio(Cipolla, il suo coach, ndr), che è venuto qui con me, se giocare il challenger di Aix-en-Provence. Poi penso di giocare le quali a Roma e quindi Parigi” ha aggiunto Mager, che ha spiegato anche come i campi di New York siano “nettamente più veloci dell’anno scorso“. Questo, aggiunto ad una preparazione di sole due settimane, spiegherebbe secondo Mager un rendimento degli azzurri non ottimale, anche perché “noi italiani, io soprattutto siamo cresciuti sulla terra“.
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