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“E’ iniziato tutto subito benissimo, già dai primi giorni sentivo bene la palla e avevo ottime sensazioni”. Luca Nardi, 18enne pescarese, ha conquistato a Lugano il suo secondo trofeo Challenger, risultato che gli ha permesso di diventare numero 231 ATP, nuovo best ranking, e di garantirsi un posto per le qualificazioni del Roland Garros 2022. “Ero molto fiducioso per il primo turno, ma non mi aspettavo minimamente di poter vincere il torneo – racconta l’azzurro in un’intervista concessa a Spaziotennis – . Rispetto a Forlì penso che qui in Svizzera il livello fosse più alto. La finale? Leandro era partito forte nel primo set, dopodiché è un po’ calato come intensità. Credo abbia pagato un po’ di stanchezza e che sia in parte merito anche mio se non è più riuscito ad esprimersi in quel modo. È andata nel migliore dei modi, questa vittoria mi dà tanta fiducia per il resto della stagione”.
Tanti giovani promettenti sui campi svizzeri, tra cui il finalista Leandro Riedi, contro il quale Nardi ha avuto la meglio in tre set: “Ho giocato con Leandro Riedi in finale e Jérôme Kym ai quarti e devo ammettere che giocano entrambi molto bene anche se sono diversi” ha dichiarato il 18enne, che ha poi parlato del fenomeno spagnolo Carlos Alcaraz, reduce dal successo al Masters 1000 di Miami: “Carlos al momento pratica un altro sport. Ognuno ha i propri tempi di maturazione e deve percorrere la propria strada indipendentemente dai risultati dei propri coetanei. Alla fine conta chi arriva in alto e sa restarci, non è una gara a chi stabilisce record di precocità. Carlos è un fenomeno e merita tutte le soddisfazioni che si sta togliendo”.
Sul match e sull’ultimo game, dove il pescarese ha dimostrato grande personalità: “Nel game prima che finisse l’incontro, Leandro mi aveva annullato 2 matchpoint con altrettanti vincenti e ammetto che avrei potuto far meglio in quelle occasioni. Sentivo di avere qualche responsabilità per non aver chiuso prima la partita. Nell’ultimo game sono rimasto molto concentrato e mi sono detto “Dai Lu, spacca la palla e vai convinto”. Sono usciti fuori 3 ace, quindi non male (ride, ndr). Festeggiamenti? Ho giocato a Padel coi miei amici nel tardo pomeriggio e cenato fuori in tranquillità”.
Obiettivo qualificazioni del Roland Garros centrato, e Nardi non vuole fermarsi: “Ho ancora due tornei da fare prima che scadano le iscrizioni delle quali del Roland Garros, quindi in teoria posso ancora salire un po’ in classifica. Col nuovo ranking sono dentro al tabellone cadetto di Parigi e non potrei essere più felice. Se era un obiettivo? Sì e no, in realtà non volevo mettermi troppa pressione addosso. Esserci riuscito mi inorgoglisce”.
Sui prossimi impegni: “Adesso mi alleno una settimana poi andrò a giocare il Challenger di Barletta. Dopodiché sarò in Croazia e ancora dopo mi trasferirò per giocare il Challenger. Comunque sì, giocherò tutti i tornei sulla terra e poi per gli altri appuntamenti si vedrà più avanti”.
Sugli obiettivi: “Parlando con i miei allenatori mi auguro di entrare in top 150 entro fine anno. È difficile ma con qualche buon risultato come questo di Lugano si può fare. Teniamo le dita incrociate!”.
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