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Ivan Lendl è carico. Il ceco allenerà Andy Murray per la seconda volta in carriera e cercherà di far compiere un ulteriore salto di qualita’ al giocatore scozzese, attualmente numero 2 della classifica mondiale, ma distanziato dal numero uno, il serbo Novak Djokovic, il re del circuito internazionale, che con il successo al Roland Garros ha chiuso il cerchio dei 4 titoli Slam consecutivi.
“Andando indietro nella storia, solo Don Budge e Rod Laver sono riusciti a realizzare il Grande Slam oltre 50 anni fa, solo due persone e nessun’altro, questo significa che Djokovic merita grande rispetto da parte di tutti – sottolinea ai media inglesi l’ex tennista cecoslovacco naturalizzato americano – In questa stagione Nole può completare il Grande Slam, forse addirittura il Golden Slam: se possibile, ovviamente Andy ed io vogliamo rovinargli i piani”. Del resto proprio Lendl, nel suo precedente rapporto come coach (si uni’ nel 2012 per la prima volta al team del britannico), aveva consentito a Murray di risolvere il tabù Djokovic in almeno tre occasioni non di poco conto: Olimpiadi 2012, Us Open 2012 e Wimbledon 2013. Ora però tutto è cambiato: “La situazione e’ molto diversa. Finché non vinci uno Slam ti domandi sempre fino a dove puoi arrivare, non riesci mai a capire di esserne in grado”.
“Ora sappiamo che Andy ne e’ in grado, la domanda ora e’: ‘Puo’ riuscirci di nuovo?’. Credo che sia una prospettiva ben diversa rispetto ad allora”, le parole dell’ex numero 1 del mondo, magari motivato anche dalla sfida a distanza con Boris Becker, suo rivale da giocatore e oggi coach vincente di super Nole. Anche se sulla durata dell’accordo Lendl ha tirato una frecciata ai cronisti (“Non sapevo che il mio accordo con Andy fosse di 18-20 settimane: ogni giorno imparo qualcosa di nuovo”), per questo articolato progetto accanto a Murray conta di utilizzare anche la sua accademia, sviluppata negli ultimi due anni. “Sto seguendo alcuni tennisti e credo che saranno molto utili nel caso di un progetto a lungo termine, soprattutto nei periodi di allenamento. Andy potrà conoscere sei giocatori con caratteristiche molto diverse tra loro: c’e’ chi ha un gran servizio, chi tira ottimi fondamentali e chi e’ ottimo nel gioco di volo. Per ogni tipo di esercizio avremo la persona di cui abbiamo bisogno – conclude Lendl – e per loro, ovviamente, sara’ un’opportunità introvabile altrove”.