Nella prima semifinale del Masters 1000 di Indian Wells, Milos Raonic (n°14 ATP) vince da favorito contro il belga David Goffin (N°18 ATP), con il punteggio di 6-3 3-6 6-3 in due ore di gioco, centrando la sua terza finale in un Masters1000 in carriera, dopo Montréal 2013 e Parigi-Bercy nel 2014 perse rispettivamente da Nadal e Djokovic, contro uno dei quali avrà senza dubbio possibilità di rifarsi presto.
Raonic e Goffin, due mondi opposti legati da uno strano destino. Da un lato, la potenza della combinazione servizio-dritto del canadese, armi naturali alle quali però Milos ha dimostrato di recente di unire un bagaglio tecnico e una mobilità maggiori che in passato, dall’altra le capacità in risposta e negli anticipi del belga, oltre che un ottimo rovescio e in generale un gioco ben bilanciato.
Milos e David, tanto diversi nello stile di gioco come nel fisico, quanto vicini all’anagrafe. Singolare che i due siano separati da più chili di peso, trenta in più Raonic, che non da giorni di vita e in questo è Goffin quello più “grande”, seppure di soli venti giorni (nati rispettivamente il 7 e 27 Dicembre 1990). Le loro carriere, neanche a dirlo, sono state opposte con Raonic esploso prima e arrivato alla ribalta da predestinato, poi gli infortuni e la risalita, più lenta ma graduale la crescita di Goffin che si è dovuto fare le ossa a lungo nell’inferno dei challenger vincendo il primo dei due titoli Atp conquistati solo un anno e mezzo fa (Kitzbuhel 2014). Persino nel torneo che oggi li ha visti contendersi l’atto finale i loro percorsi sono stati agli antipodi, Raonic non ha lasciato nemmeno un set per strada, mentre Goffin ha dovuto superare prima due maratone, con Tiafoe e Pella e dopo due match da “underdog”, battendo due campioni slam come Wawrinka e Cilic e mostrando grande personalità nei momenti importanti (40,5% palle break convertite in tutto il torneo). Insomma, considerando anche i precedenti (1-1) Raonic era oggi favorito, ma le premesse per un match godibile c’erano tutte.
Nel primo set i due si presentano al meglio, Milos apre le danze al servizio e lo fa alla sua maniera, tenendo a zero l’avversario. Goffin non si fa intimorire, disegnando il campo e costringendo Raonic all’errore in un paio di occasioni. I primi sussulti arrivano però nel quarto gioco, quando Raonic dopo un paio di gratuiti del belga con un poderoso passante di rovescio ne infila la guardia e si procura tre occasioni di break, convertite alla prima da un errore dell’avversario. Da parte sua il canadese continua a non concedere quasi nulla e nel quinto gioco piazza tre ace di cui uno a 235 Km\h, mandando in visibilio il pubblico americano. Anche Goffin serve bene e da fondo dimostra di poter reggere il ritmo del più quotato avversario. Il belga riesce a sfruttare l’unica palla break offertagli dal canadese nel settimo gioco (e in tutto il primo set), mandando quindi Raonic a servire sul 5-3 e ad aggiudicarsi il primo parziale in trentacinque minuti.
Il secondo set si apre con Goffin alla battuta, primo gioco tenuto dal belga con qualche difficoltà, ma un errore grave di Raonic gli consente di partire avanti nel parziale, mentre il canadese inizia male e commette ben tre doppi falli nel corso del suo primo game, riuscendo però a salvarsi grazie alla prima di servizio e non dovendo annullare nessuna palla break. Nel quarto game succede l’esatto opposto di quanto accaduto nel primo set, stavolta le tre occasioni di break sono per Goffin, Raonic non riesce a fare un punto con la seconda e alla prima occasione con un gran rovescio lungolinea il belga si porta avanti 3-1. Nel quinto gioco però la reazione di Milos è immediata, prima un paio di gran dritti portano il game ai vantaggi, poi un altro passante di rovescio lungolinea gli offrono la chance di break che sfrutta alla prima occasione, grazie all’errore di Goffin nel punto seguente. Per vedere Raonic vincere un punto con la seconda bisogna attendere il sesto game (un disastroso 9% punti con la seconda nel secondo set), con il quale il punteggio torna in parità, ma Goffin ha dalla sua il vantaggio di servire per primo e il nativo di Podgorica continua a sbagliare di più consentendo al belga di procurarsi un’ altra occasione e sull’ennesima seconda Goffin aggredisce e spara un gran rovescio lungolinea vincente in risposta, andando poi a chiudere 6-3 e portando la partita al terzo.
Nel set decisivo a servire e portarsi avanti nel punteggio per primo è di nuovo Raonic, che ottiene il break nel secondo game grazie a un doppio fallo e un errore in lunghezza con il dritto di Goffin, confermandolo poi nel turno seguente grazie al ritorno della prima. Goffin tiene, mostrando tutto il suo talento in diverse zone del campo, ma Raonic ormai ha un break di vantaggio e serve con la convinzione e precisione del primo set, tornando a lasciare le briciole nei propri turni di servizio. Il punto più spettacolare se lo aggiudica Goffin all’inizio dell’ottavo gioco, poi però un “falco” chiamato da Raonic gli impedisce di tenere a zero la battuta e con un paio di risposte aggressive si arriva alla parità, poi una magia a rete di Goffin e un errore di Raonic con il dritto tengono aggrappato il belga al punteggio, ma quando si tratta di servire per il match nel nono game il gigante canadese è bravo a chiudere i giochi.
Goffin, alla sua prima semifinale a questo livello, ha poco da recriminarsi essendosi giocato tutto su pochi punti, la prima di servizio di Raonic e il suo rendimento sui break point (3 su 3) hanno fatto la differenza.