È Novak Djokovic il quarto semifinalista di questa edizione dell’Atp Masters 1000 di Indian Wells: nel secondo quarto di finale della parte alta del tabellone, il numero uno del seeding ha superato col punteggio di 7-6(2) 7-6(2) il tennista francese Jo-Wilfried Tsonga, per la quindicesima volta in carriera su ventuno incontri totali. Si completa dunque il quadro delle semifinali: Nole affronterà domani Rafael Nadal, abile a sbarazzarsi in due set, nell’altro quarto di giornata, del giapponese Kei Nishikori; l’altro posto in finale sarà conteso tra il belga David Goffin e il canadese Milos Raonic, che ieri hanno avuto la meglio rispettivamente su Marin Cilic e Gael Monfils.
LA CRONACA
Djokovic e Tsonga mantengono a 30, senza particolari problemi, i rispettivi primi turni in battuta. Le prime difficoltà al servizio arrivano già al terzo game per la testa di serie numero 7 del tabellone, che con qualche errore di troppo permette a Nole di guadagnarsi due opportunità di break: basta la prima al serbo, che concretizza con un pregevole lob di diritto. Il transalpino sembra davvero poco paziente e molto falloso: nel settimo gioco Djokovic, sul 4-2 a proprio favore, ottiene nuovamente due palle break, ma stavolta Tsonga è bravo ad uscire abilmente da una situazione complicata. Dopo una prima mezz’ora di assoluto controllo, il tennista di Belgrado serve per il primo parziale sul 5-4, ma proprio nel decimo game, sul 30-40, è costretto a fronteggiare il primo break point offerto all’avversario, che pareggia i conti con un potente passante incrociato di diritto. Nel gioco successivo, il più lungo del primo set, Nole torna a guadagnarsi due nuove palle break, ancora una volta sventate dal trentenne di Le Mans, finalmente entrato in partita dopo un inizio tutt’altro che convincente.
Djokovic mantiene soffrendo, ai vantaggi, il proprio turno di battuta nel dodicesimo game, trascinando dunque al tie-break il primo parziale: il numero uno del mondo fa valere qui la sua maggiore lucidità nei momenti chiave dell’incontro, rifilando ben quattro mini-break al transalpino e aggiudicandosi il tie-break per 7 punti a 2 e vincendo dunque un primo set in cui pesano indubbiamente i 24 “unforced” del francese.
Nelle prime battute del secondo set, Tsonga mostra l’aggressività che l’aveva contraddistinto nella seconda parte del primo parziale: il terzo game è il primo ad andare ai vantaggi, col francese bravo ad ottenere il break e a salire 2-1. Djokovic replica immediatamente e coglie il contro break nel successivo gioco. Salgono le percentuali di realizzazione al servizio, per entrambi superiori all’80%, e diminuiscono gli errori da ambedue le parti. Tuttavia, poco da segnalare fino al decimo gioco: sotto 4-5, il transalpino è infatti costretto a salvare i primi due match point dell’incontro, riuscendo in qualche modo a portarsi sul cinque pari. Si giunge nuovamente al tie-break: protagonista è sempre Djokovic, che ottiene immediatamente un importante mini-break, salendo 2-0. Tsonga si autocondanna con il quarto doppio fallo della sua partita, che permette all’avversario di salire 5-2: da grande campione qual è, il serbo tiene senza problemi i due turni di servizio successivi, chiudendo con una poderosa prima, in poco più di due ore, un match in cui ha faticato non poco, col punteggio finale di 7-6(2) 7-6(2).
Continua la striscia impressionante di vittorie per il tennista balcanico, che con l’eccezione di Dubai (dove è stato costretto al ritiro per un problema alla vista) ha vinto gli ultimi sette tornei a cui ha partecipato. Djokovic va a caccia del terzo titolo consecutivo a Indian Wells, dopo quelli ottenuti nel 2015 e nel 2014 (come Federer nel triennio 2004-2006): domani sfiderà in semifinale proprio Rafael Nadal, nel quarantottesimo capitolo tra due dei dominatori del circuito negli ultimi anni: ventiquattro le vittorie di Djokovic, una in più rispetto alle ventitré del maiorchino, con Nole che ha però vinto nove degli ultimi dieci confronti (schiacciante l’ultimo: il 6-1 6-2 inflitto nella finale di Doha ad inizio stagione).
Come si diceva, nel primo quarto di finale della giornata, Rafael Nadal ha avuto ragione di Kei Nishikori col punteggio di 6-4 6-3: il nipponico è partito col piede giusto nel primo parziale, cogliendo il break nel terzo game, ma è stato incapace di capitalizzare le ghiotte occasioni offerte dall’avversario al quinto gioco. A quel punto lo spagnolo è tornato prepotentemente nel match, pareggiando i conti nel game successivo e ottenendo il break decisivo nel decimo gioco. Dopo avere conquistato il primo parziale per 6-4, il nativo di Manacor ha messo il piede sull’acceleratore anche nel secondo set, salendo 4-1 in poco più di venti minuti; il giapponese, numero 5 del tabellone, ha tentato un timido risveglio cogliendo il break nel settimo gioco, ma è stato puntualmente smentito dall’avversario nel game seguente. Nadal ha chiuso per 6 giochi a 3 il secondo set, archiviando la pratica e raggiungendo così la sua nona semifinale in carriera in terra californiana.