Dopo undici lunghi ed estenuanti mesi si chiude la stagione tennistica. Un 2022 in cui il tennis italiano ha raggiunto ben due semifinali slam, grazie a Matteo Berrettini e Martina Trevisan. Ma i protagonisti sono stati tanti sia tra gli uomini che tra le donne. A livello maschile è vero che avevamo lasciato il 2021 con due top-10 e ben otto top-100 e oggi non c’è nessuno tra i primi 10 con le presenze nei 100 scese a cinque, ma le difficoltà incontrate da Jannik e Matteo si conoscono. Sulla quantità invece se da un lato c’è stata la discesa dei vari Mager e Travaglia, dall’altro c’è da segnalare la crescita dei tantissimi giovani che si stanno affacciando al tennis che conta. Per quanto riguarda il movimento femminile avevamo chiuso il 2021 con solamente due giocatrici nella top-100. Dodici mesi dopo ne abbiamo ben cinque, di cui una classe ’01 come Elisabetta Cocciaretto, tornata più forte di prima dall’infortunio.
GLI ITALIANI
Jannik Sinner – Voto 6. Obiettivamente difficile dare un voto ad una stagione che è molto complessa da analizzare. In teoria da Jannik ci si attendeva un ulteriore step in avanti dopo essere entrato nei top-10 nel 2021, invece la classifica ad oggi lo vede più in basso. Ma è altrettanto vero che le vicissitudini sono state tante e quando il fisico glielo ha consentito le dimostrazioni di forza ci sono state. A Wimbledon, ad Umag, a New York nel match contro Alcaraz ad esemio. Jannik ha comunque vinto tanto, ma gli è mancato forse l’exploit.
E qui torniamo alla questione fisica. A Miami prima, al Roland Garros poi, per citarne due di tornei, stava giocando bene e sembrava potesse avere tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo. Ma in entrambi i casi è stato costretto ad alzare bandiera bianca. Le occasioni ci sono state e non tarderanno ad arrivare anche il prossimo anno. E le condizioni ci sono tutte: lo staff ormai lavora insieme da qualche mese, c’è l’occasione per fare una lunga e importante preparazione invernale. Il 2023 ci dirà molto.
Matteo Berrettini – Voto 7. Per Matteo potrebbero andar bene molte delle cose dette per Jannik. Non è affatto facile giudicare la stagione di un ragazzo che ogni 2×3 è costretto a fermarsi. Anche perché poi ai vari stop bisogna aggiungere i tempi necessari per rientrare in forma e tornare competitivo. Ad alti livelli, quelli a cui Matteo ci ha abituato in questi ultimi anni. Operazione alla mano che gli ha fatto saltare tutti i mesi primaverili, il covid che l’ha costretto al forfait a Wimbledon, qualche acciacco estivo e infine i problemi al piede per terminare la stagione.
Eppure parliamo di un 2022 in cui è riuscito a giocare una semifinale e un quarto di finale slam ed è sembrato un vero e proprio dominatore sull’erba, finché la salute glielo ha consentito. Risultati che fino a pochi anni fa non avremmo neanche potuto sognare e che oggi invece ci lasciano con dei rimpianti pensando a cosa sarebbe potuto essere.
Lorenzo Musetti – Voto 8. Il carrarino chiude il suo 2022 da numero 23 del ranking, ad un passo dalla top-20, dopo aver conquistato ben due titoli ATP nel corso degli ultimi mesi. Eppure, tornando indietro un po’, all’incirca a maggio, troveremmo una serie infinita di critiche e dubbi sulle effettive potenzialità del classe ’02, sulle qualità del suo staff e del suo coach Tartarini e chi più ne ha più ne metta. Lorenzo, che lo scorso anno faceva ottavi al Roland Garros e toglieva due set a Djokovic, poco prima dell’estate era quasi a rischio uscita dai 100.
Quanto fatto e dimostrato negli ultimi sei mesi dovrebbe una volta per tutte far capire come quello di Musetti ed in generale di qualsiasi ragazzo di questa età è un percorso che necessita di tempo e adattamento. E i fattori condizionanti sono molteplici. Il tennis Musetti l’ha sempre avuto e nel 2023 sarà protagonista di un ulteriore salto di qualità.
Lorenzo Sonego – Voto 5.5. Stagione decisamente complicata per il tennista piemontese, per lunghi tratti apparso l’ombra di sé stesso. Bravissimo però a raddrizzarla nel finale con lo splendido trionfo a Metz – che gli ha permesso di rientrare nei top 50 – e le due straordinarie prestazioni in Coppa Davis. Quest’ultime non gli avranno dato punti utili per la classifica ma senza ombra di dubbio gli consegnano una buona dose di fiducia in vista del 2023. Esattamente il contrario rispetto a quanto successo lo scorso anno, quando la sua stagione si chiuse con la famosa sconfitta a Torino contro Gojo. Una partita che probabilmente ha anche segnato quest’annata del numero quattro azzurro.
Fabio Fognini – Voto 5.5. Anche per Fabio, così come per Lorenzo, sono circa venti le posizioni perse rispetto a dodici mesi fa. Risultato che può ampiamente starci per un ragazzo che va verso i 36 anni. Il ligure in varie interviste ha parlato delle sue difficoltà a livello fisico. Tanti gli acciacchi che non gli consentono di allenarsi e scendere in campo nelle migliori condizioni. Poche le vittorie di rilievo, probabilmente la migliore resta quella contro Carreno-Busta a Rio de Janeiro in quella che può essere considerata la sua migliore settimana del 2022.
Gli Under 21 – Voto 8.5. In teoria farebbero parte di questa categoria anche Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, le cui classifiche meritano però un discorso a parte. E ad essere onesti anche tutti gli altri meriterebbero un’analisi più approfondita al termine di una stagione che per molti è stata veramente straordinaria. Ma appunto, sono veramente tanti. Otto i nati tra il 2001 e il 2003 che sono attualmente tra la posizione n°100 e la n°200 del ranking mondiale.
Nel corso di questi mesi abbiamo imparato a conoscerli un po’ tutti. Passaro e Arnaldi si sono resi protagonisti anche un palcoscenico importante come quello delle Next Gen Finals. Nardi ha impressionato ad Astana contro Tsitsipas, Zeppieri ha messo paura ad Alcaraz ad Umag. E poi Cobolli, Bellucci, Darderi, Maestrelli e leggermente più indietro Matteo Gigante. I nostri sono tanti e alcuni di loro li ritroveremo nei 100 già nel corso dei prossimi mesi.
LE ITALIANE
Martina Trevisan – Voto 9. Le si potrà dire che fuori dalla terra battuta vince poco, che sconfitte come quelle contro la rientrante Rodina agli Us Open o come il doppio 60 contro Fernandez in BJK Cup non dovrebbero accadere per una giocatrice che è nelle top-30. Eppure il voto non può che essere così alto. Perché parliamo di una ragazza in grado di raggiungere una semifinale di uno slam, quando più o meno chiunque per un paio di anni aveva considerato quel quarto di finale raggiunto nel 2020 un exploit casuale ed irripetibile. Ha vinto il suo primo titolo WTA, ha iniziato la sua annata da n°113 della classifica e la conclude da n°28 con best ranking di n°24. Non c’è bisogno di aggiungere altro. Complimenti, Martina.
Lucia Bronzetti – Voto 8. Un’altra ragazza protagonista di un’incredibile scalata nel ranking. Ha iniziato la sua annata da n°145, ma già nel corso dei tornei australiani l’allieva dei fratelli Piccari ha dimostrato di essere pronta al grande salto nel circuito maggiore. Questo puntualmente è arrivato. Un ottavo di finale a Miami, una finale a livello WTA raggiunto a Palermo. Poi vari altri successi e piazzamenti in tornei WTA 125 e in ricchi ITF. Dopo aver giocato e vinto tanto nei primi mesi, ha subito un naturale calo fisiologico nel finale di stagione, chiudendo con sei sconfitte di fila. Ma ora avrà l’opportunità di ricaricare le pile e presentarsi al meglio a gennaio.
Jasmine Paolini – Voto 6. Annata un po’ condizionata da alti e bassi per la tennista di Bagni di Lucca, che però riesce a chiudere solamente nove posizioni rispetto al suo ranking di dodici mesi fa. Un risultato che dimostra come l’azzurra sia riuscita a consolidare il suo tennis e la sua classifica, cosa affatto non scontata quando si arriva per la prima volta a certi livelli, come era riuscito a Jasmine nel 2021. Merito soprattutto del finale di stagione, quando tra il WTA 250 di Cluj e il ricco ITF di Les Franqueses del Valles ha piazzato nove vittorie su dieci partite giocate. Ora Jasmine è pronta ad entrare stabilmente nelle top-50. Questo il prossimo step.
Camila Giorgi – Voto 4.5. Stagione decisamente anonima per l’ex numero uno italiana, che giocato pochi tornei e con risultati di gran lunga sotto la media. Zero partite vinte da Melbourne fino al Roland Garros, dove ha ottenuto il miglior piazzamento della sua annata con gli ottavi di finale. Poi qualche buon successo nei tornei sull’erba, prima di vanificare il tutto con l’eliminazione al primo turno a Wimbledon. Anche in estate riesce solo a piazzare un paio di acuti durante il torneo di Montreal. Poi agli Us Open perde sprecando tanto contro Keys al secondo turno. E a New York termina anche la sua stagione, condizionata nel finale da problemi fisici.
Elisabetta Cocciaretto – Voto 8.5. E’ il 27 febbraio 2022, la marchigiana è numero 242 del ranking mondiale e non gioca un torneo ufficiale da luglio del 2021. La causa è un’operazione al ginocchio. Otto mesi la nostra miglior giovane è già tra le prime 65 del ranking mondiale al termine di un’annata chiusa alla grande con il trionfo nel WTA 125 di Tampico. Non è stato facile, non solo per le questioni fisiche, ma anche a livello mentale. Perché Elisabetta si è infortunata ed è stata costretta ad un lungo stop proprio nel momento in cui si stava affacciando al grande tennis. Era alle porte delle top-100 più di un anno e mezzo fa. Invece con la giusta mentalità è tornata più forte di prima, ricominciando dai tornei ITF e presentandosi tra un mese in Australia pronta a dare l’assalto alle top-50.