In vista dell’imminente uscita del suo libro “Warning, la mia vita tra le righe“, il tennista italiano Fabio Fognini ha concesso un’intervista al “Corriere della Sera“, svelando le motivazioni che lo hanno spinto ad aprirsi in questo modo: “A mio avviso era il momento giusto. Ho provato a raccontare agli altri come sono in realtà, come le persone non mi conoscono. Penso che ognuno di noi abbia due facce, il bene e il male. Sono consapevole di aver fatto degli errori nella mia vita e non ne vado fiero, ma ho sempre pagato le conseguenze delle mie azioni. Quando mi ritirerò potrò dire indubbiamente di essere stato Fabio Fognini a 360° gradi. E che vogliate o noi, siamo tutti un po’ Fognini“.
Il giocatore di Arma di Taggia ha poi proseguito: “Nonostante il successo i soldi e il successo io non sono mai cambiato, a differenza di altri: mi dispiace per loro. Djokovic? Lo conosco bene e posso dire con certezza che lui è sempre rimasto lo stesso. Mi sono stufato di sentire dire che avrei potuto vincere più di 10 titoli Atp con una testa differente. Per me va bene così: sono entrato nei primi 10 del mondo e soprattutto l’ho fatta sempre restando fedele a me stesso“.