Il tennista italiano Fabio Fognini si è raccontato a “La Gazzetta dello Sport” alla vigilia della nuova stagione tennistica, spiegando ciò che lo attende: “Devo ricominciare da zero, ma non vedo l’ora di ripartire e dimostrare di poter essere ancora competitivo. Purtroppo tra l’operazione alla caviglia e la positività al Covid-19 nel 2020 ho giocato appena 16 partite“. Sulla scelta di affidarsi ad Alberto Mancini come nuovo allenatore, il tennista di Arma di Taggia ha affermato: “Barazzutti mi ha detto che non poteva viaggiare spesso con me, mentre io ho bisogno di qualcuno costantemente al mio fianco. Alberto deve aiutarmi a migliorare, ma soprattutto a ritrovare la condizione fisica: i risultati arriveranno solo se starò bene dal punto di vista fisico“.
“Federer disse che quando ti infortuni per la prima volta hai paura e ammetto di essere d’accordo. Il giorno in cui ho lasciato l’ospedale in sedia a rotelle dopo l’intervento ho avuto paura che la mia carriera potesse finire lì. Per reagire psicologicamente ho preteso le stampelle – ha proseguito Fabio – Sinner è molto forte, mi auguro che tenga alto il nome dell’Italia a lungo. Probabilmente per lui sarà più facile ottenere risultati perché rispetto a me non dovrà fare i conti con i tre più grandi di sempre, oltre a Murray, Wawrinka e Del Potro. Futuro? Non farò l’allenatore. Sicuramente mi vedrete ancora in campo per almeno tre anni” ha concluso il ligure.