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Una stagione importante, quella 2023, per Flavio Cobolli. Il giovane tennista romano, fresco di ingresso in top-100, questa settimana è a Jeddah, dove ha iniziato con una vittoria il suo percorso alle Next Gen Atp Finals. Due anni fa, invece, era stato riserva a Milano: “Fu una grande esperienza per me perché è stata una delle prime volte in cui ho potuto allenarmi con gente del calibro di Alcaraz, Cerundolo e Gaston”, ha ammesso il classe ’02 azzurro al sito ufficiale ATP. In questo 2023 ben 4 trionfi a livello challenger, l’ultimo dei quali a Lisbona: “Ho giocato 36 settimane, sono tante. In Portogallo ero stanco, per questo penso che quel titolo significhi molto per me e per la stagione. Ma non voglio fermarmi adesso. Voglio spingere di più per gli obiettivi del 2024″.
“I miei idoli? Fognini e Djokovic. Sono cresciuto con le partite di Fabio e ho cercato di migliorare il mio gioco guardandolo, quindi ricordo molti suoi incontri. Di solito non mi piace guardare tennis, ma se Fabio gioca, io ci sono. Altrimenti no”, ammette. Ma quello con il ligure è anche un rapporto di lavoro: “Siamo buoni amici. Se ho qualche problema parlo sempre con lui. Anche perché lavoro con la sua società di management. Quindi passo molto tempo con lui, e se siamo nello stesso torneo stiamo sempre insieme, a cena o per qualche allenamento. Io tifo per lui nelle sue partite e lui fa lo stesso per me”.
Il tennis italiano si gode Jannik Sinner ma Cobolli ha le idee chiare: “Non voglio fermarmi”, dice. parlando del suo ingresso nella Top 100. “Vado avanti per la mia strada e voglio essere nel futuro del tennis”.
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