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“Spiace moltissimo, soprattutto dopo aver combattuto duramente per tutta la settimana, abbiamo provato a chiedere di giocare senza pubblico, ma non è stato possibile. Sono deluso soprattutto perché non mi capita tutte le settimane di arrivare in finale. C’è un po’ di preoccupazione, perché se tutto questo è successo in Italia, può succedere ovunque. Adesso la mia programmazione prevede il Challenger di Pau, in Francia, poi il weekend di Coppa Davis in Ucraina (il suo team giocherà contro Taiwan a Zaporizhzhi, ndr). Spero che vada tutto bene”. Queste le parole del giocatore ucraino Ilya Marchenko che commenta così la decisione di annullare la finale del Challenger di Bergamo di tennis. Più meno stesse sensazioni per Enzo Couacaud, giunto al palazzetto intorno alle 12 per una breve riunione con gli organizzatori e il supervisor ATP Carmelo Di Dio, durante la quale è stata formalizzata la decisione. “Sono molto deluso, è un peccato perché venivo da una splendida settimana – ha detto – adesso anche io andrò a Pau per il torneo Challenger. La mia programmazione non cambia, credo che queste siano decisioni che spettano ai governi e alle città, non certo al mondo del tennis”.
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