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Il tennis italiano maschile sta vivendo un exploit straordinario, impreziosito da ben 8 atleti fra i primi 100 del mondo. Fra questi vi è il gioiello del panorama nostrano Fabio Fognini, atleta classe ’87 azzurro, che ha sorpreso tutti in un 2019 ricco di emozioni forti per gli appassionati. Il ligure ha coronato gli sforzi di una carriera trionfando al Masters 1000 di Montecarlo, superando in finale il serbo Dusan Lajovic. Come ciliegina sulla torta di un’annata caratterizzata da luci e ombre, Fognini ha ottenuto l’accesso in top ten, con uno splendido nono posto datato 15 luglio, pur palesando una carenza evidente di risultati nella parte finale della stagione.
Il 2020 sarà l’anno della verità per Fognini e potrà offrire spunti interessanti per giudicare l’effettivo valore complessivo della carriera dell’italiano, il quale sembra aver dimostrato, nel corso degli anni, una velocità di palla fuori dal comune ed un estro che pochi al mondo possono vantare: campione vero. Il limite di Fognini è sempre stato quello di non saper gestire nel migliore dei modi le emozioni nei momenti clou delle sfide, ma la nascita dei suoi figli sembra averlo responsabilizzato e gli episodi di tracotanza sembrano aver lasciato posto ad una diligenza tangibile. La grande occasione per guadagnare punti importanti è di sicuro il periodo iniziale dell’anno, nel quale il ligure ha 185 punti da difendere fra gennaio, febbraio e marzo. L’obiettivo del pirata azzurro è naturalmente quello di confermare la top 10 raggiunta l’anno precedente, e la sua determinazione potrà essere letale per gli avversari, a fronte di alcuni problemi fisici che spesso ne condizionano il rendimento.
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Fognini prenderà parte, fra gli altri, ai tornei Atp Cup, Auckland, Australian Open, Rotterdam e Marsiglia, tappe fondamentali per far sì che il suo rendimento possa giovarne, con annessi risultati importanti in ottica classifica generale. Di certo sorprende che l’azzurro possa aver deciso di giocare dei tornei in cemento indoor, ma negli ultimi anni il suo dritto esplosivo rende meravigliosamente in superfici veloci, come da lui dichiarato più volte, addirittura etichettando il cemento come sua superficie preferita, anche se non quella che gli conferisce maggiori risultati.
Il ligure potrà inoltre contare su un roster formato dal suo nuovo head coach Corrado Barazzutti, dal preparatore atletico Stefano Barsacchi, il fisioterapista Giovanni Teoli ed Alberto Giraudo, con il quale ha inoltre un buon rapporto d’amicizia. La fine del rapporto con Franco Davin aprirà nuovi scenari per ciò che concerne il gioco propositivo di Fognini, il quale potrà uscire fuori da cilindro nuove dinamiche del suo divertente ed efficace tennis, per sorprenderci e sorprendersi, ancora ed ancora.
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