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Tennis, Europe under 12 Padova: intervista a Beatrice Maria Barbiero

Tennis Europe Padova 2016

Sabato scorso, presso il Centro Sportivo Plebiscito si è conclusa la 8^ edizione del torneo internazionale Tennis Europe under 12 di Padova, in cui hanno trionfato Giammarco Gandolfi Giorgia Pedone, conferendo all’albo d’oro del torneo altri due campioncini italiani. A manifestazione terminata, abbiamo avuto il piacere di intervistare la giovanissima responsabile del torneo Beatrice Maria Barbiero, per stilare un bilancio sull’edizione appena terminata:

Il bilancio finale è decisamente molto buono, sia dal punto di vista tecnico che organizzativo, perché nonostante la pioggia che ci intimoriva non poco siamo riusciti a finire il torneo di sabato come previsto, senza fermarci mai nessuno dei giorni di gioco. Questo grazie al fatto che la 2001 Team gestisce numerosi impianti, quindi siamo riusciti a giostrarci bene: anche il giudice arbitro Aniello Santonicola ci ha tenuto a sottolineare questo punto di forza. Per migliorare l’organizzazione, quest’anno mi sono avvalsa di giudici arbitri esterni, ovvero Maria Vincenza Mastronardi e Massimo Rigoni, che hanno collaborato attivamente a partire dalle prequalificazioni, dando una mano al giudice Aniello Santonicola in campo e nei rapporti con i giocatori; quindi quest’anno abbiamo aggiunto una nota di professionalità in più. Aniello è stato perfetto nell’organizzazione del torneo, è sempre stato saldo anche nei momenti in cui c’è stata concitazione per via della pioggia e dovevamo distribuire i match nei vari circoli, non ha mai fatto pressione, è stato sempre molto propositivo”.

E per quanto riguarda il livello dei partecipanti al torneo, siete soddisfatti?
Dal punto di vista qualitativo, forse questo è uno dei pochi anni in cui posso affermare con certezza che il livello italiano è davvero altissimo, siamo competitivi, i ragazzi sono impostati bene, come ha sottolineato durante la premiazione anche Giampaolo Coppo, direttore tecnico della nostra 2001 Team Tennis Academy, la differenza principale di questi ragazzi è che una volta i giocatori buoni avevano solo un colpo buono, mentre ora sono completi, sanno giocare a tutto campo, sono aggressivi, sanno difendere. Quest’anno abbiamo avuto un po’ un “ricambio” di delegazioni. Grandi assenti, come già lo scorso anno, Canada ed Australia, che evidentemente hanno cambiato la programmazione dei tornei giovanili. Nei tabelloni è stata forte la presenza di giocatori di Francia, Austria, Germania, Svizzera, Russia e Romania, che già avevano partecipato alle edizioni precedenti, ma abbiamo avuto le new entry del Marocco, Slovacchia e Belgio in quello maschile. Nel tabellone femminile ci sono state alcune novità quali la presenza della delegazione slovena e di quella ucraina, di una giocatrice messicana e di una del Camerun nelle qualificazioni. Per quanto riguarda i partecipanti, tra gli italiani possiamo rallegrarci di avere avuto in lista i migliori atleti del momento.

Qual è il punto di forza del torneo e quali altre prospettive di miglioramento si potranno attuare in futuro?
Penso che uno dei punti di forza fondamentali del torneo sia proprio il tipo di manifestazione: magari non siamo il Roland Garros degli under 12 (intendo, a livello di strutture), ma per quanto riguarda l’allestimento campi, la gestione del player’s desk e dei giocatori organizziamo tutto come un ITF, facendo sentire quindi i ragazzi veri professionisti, com’è giusto che sia. Essendo gestito comunque da uno staff giovane (oltre a me e mio padre i collaboratori sono tutti giovanissimi, tra cui anche molti giocatori dell’Accademia), tutti i ragazzi si trovano sempre in un ambiente molto familiare e giocoso: penso che sia molto importante legare con gli altri partecipanti e con lo staff. Insomma, secondo me è un giusto equilibrio tra professionalità e familiarità con i giocatori, in cui si crea un ambiente leggermente diverso dagli altri tornei. Ci sono tantissime cose che si possono fare per migliorarsi, perché possiamo diventare ancora più professionali, magari a partire da uno staff più nutrito o allestendo i campi in maniera diversa… qualcosa di nuovo si può sempre inserire, soprattutto dal punto di vista tecnologico, ad esempio potremmo introdurre il live score; contando che quest’anno c’era la nuova app di Tennis Europe che consentiva di seguire live le partite.

Come si fa a gestire un torneo ad ospitalità completa per tutti i giocatori? Dove trovate le risorse economiche?
E’ sicuramente molto impegnativo a livello economico, soprattutto perché l’ospitalità comprende vitto e alloggio per tutti i giocatori del main draw, sia singolo che doppio, incluso il tabellone di consolation, per i coach ufficiali delle nazionali… Alla fine, sono davvero tante persone: 64 giocatori più, come minimo, 7 coach ufficiali per almeno tre giorni. Abbiamo dei partner che in parte “sponsorizzano” l’evento, quindi l’Hotel Al Pino Verde, hotel convenzionato, o il ristorante del Centro Sportivo Plebiscito, poi la Wilson per le palline, l’Australian come sponsor tecnico e l’Algida per l’allestimento dei campi. Ovviamente un aiuto arriva anche dalla Federazione Italiana Tennis e un piccolo aiuto anche dal Comune di Padova. Ma lo sponsor principale rimane sempre l’organizzatore, quella 2001 Team che gestisce impianti sportivi in tutto il Nord-Est e che organizza, tramite il Plebiscito (espressione sportiva della società di gestione) il torneo. Ci piacerebbe ovviamente trovare un grande sponsor tipo Lantech, che ha sponsorizzato la squadra femminile di serie A1 di pallanuoto (campionesse d’Italia per il secondo anno consecutivo, n.d.r.), che voglia mettere il proprio nome all’iniziativa, però è difficile.

Il torneo fa da traino anche per la vostra 2001 Team Tennis Academy?
Decisamente: molti atleti che hanno partecipato ai tornei Tennis Europe da noi poi ci hanno ricontattato per poter avere una base “italiana” di allenamento durante il tour europeo dei tornei, o anche per fare qualche mese di allenamento intensivo come i professionisti…soprattutto giocatori stranieri. Al momento sono presenti in Accademia per degli stage intensivi un argentino n.600 ATP, un giovane under 16 russo e a breve arriverà un rumeno top 50 delle classifiche Tennis Europe U16. Al Tennis Europe si affianca, da quest’anno, un altro evento internazionale: un ITF maschile 25.000$ dal 13 al 20 agosto, che si svolgerà presso il C.S. 2000, e completerà l’offerta internazionale degli eventi 2001 Team”.

Quanta soddisfazione lascia un torneo del genere in chi l’organizza?
Io da parte mia sono contentissima perché forse è stato il primo anno in cui tutti i genitori e i ragazzi hanno ringraziato tutto lo staff perché si sono trovati veramente bene. Non mi stancherò mai di ribadire che il nostro punto di forza è l’atmosfera famigliare e amichevole, vedere i ragazzi giocare contro in partita e poi buttarsi nel campo da paddle o da squash o al ping pong fino a sera invece di tornare in albergo, vederli divertirsi e vivere la vita del circolo è stata un’emozione grandissima e se ne sono accorti anche i genitori perché quest’anno mi sono arrivati una marea di ringraziamenti anche da chi non mi aspettavo, da qualcuno che magari è arrivato diffidente ed è andato via felicissimo”.

È il momento dei ringraziamenti speciali…
Voglio ringraziare tutto lo staff arbitrale, i giudici di sedia Maura Branzoni e Michele Borchia, oltre ai genitori, ai giocatori, i ragazzi del player’s desk, i manutentori dei campi, l’incordatore, lo staff di maestri con in primis Gianpaolo Coppo, e come giustamente ha ricordato Giammarco Gandolfi durante la premiazione, un grazie allo staff del bar che ci ha servito in tutti questi giorni! E infine un ringraziamento a mio padre, Gianfranco Maria Barbiero, direttore della 2001 Team Academy, che mi ha aiutata nei momenti critici, e al tecnico federale Luca Sbrascini con cui mi sono trovata benissimo e ha gestito al meglio i ragazzi (educatissimi davvero) del Team Italia. Una citazione di ringraziamento anche al maestro di Georgia Pedone, Alessandro Chimirri.

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