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La pandemia di coronavirus ha portato alla cancellazione di numerosi eventi tennistici, primo fra tutti il BNP Paribas Open di marzo. Il direttore del torneo Tommy Haas aveva dichiarato che gli organizzatori avrebbero provato a riprogrammare l’evento entro la fine dell’anno, condizioni permettendo. In un’intervista rilasciata alla rivista Inside Tennis, il nuovo direttore esecutivo della United States Tennis Association, Michael Dowse, ha dichiarato che l’ipotesi è di svolgere gli U.S. Open a novembre ad Indian Wells, anche se solo nel mese di giugno si saprà più precisamente sa sarà possibile o meno. Un’altra ipotesi è di svolgere il torneo del Grand Slam a New York, come di consueto, ma senza pubblico, idea meno considerata poiché l’assenza di tifosi non sarebbe l’ideale. Per questo, se in California si permettesse alle persone di partecipare agli eventi sportivi, allora lo spostamento dell’evento all’Indian Wells Tennis Garden sarebbe la soluzione migliore.
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Lo stadio può ospitare fino a 16.000 spettatori, dando una spinta notevole anche dal punto di vista finanziario ad uno sport fermo da mesi. “Nessuna decisione formale è stata presa su Indian Wells. Qualunque cosa facciamo, dovremo farlo in linea con i proprietari di Indian Wells, e l’ATP e il WTA” ha precisato Dowse. Vista la cancellazione dei tornei almeno fino a luglio, gli U.S. Open potrebbero essere il primo grande evento dell’anno, ma resta da capire se si potrà svolgere. Dowse ha spiegato che questa settimana il presidente dell’USTA Patrick Galbraith ha parlato con il presidente Trump e i leader di diverse importanti leghe sportive statunitensi per capire come muoversi affinché si riescano a svolgere gli eventi sportivi.
“Tutti noi vogliamo che gli U.S. Open si verifichino e siamo pronti ad aiutare con un aumento dei test e per aiutare i giocatori ad entrare e uscire dal paese” ha detto Dowse, sottolineando come la priorità rimanga la salute di giocatori, staff e tifosi. Certo è che New York è stato il primo vero focolaio degli Stati Uniti e dunque spostare gli U.S. Open a Indian Wells sembra la soluzione più pratica per poterli svolgere. Indubbiamente sarebbe una bella occasione dal punto di vista economico per la Coachella Valley, che a seguito della cancellazione del BNP Paribas Open ha perso circa 400 milioni di dollari di entrate turistiche.
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