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Il numero uno del tennis mondiale Novak Djokovic, nel corso di un’intervista rilasciata a ‘L’Equipe’, ha raccontato la sua ultima travagliata stagione: “È stata una stagione sulle montagne russe per molte ragioni. Normalmente, quando scendo in campo nelle grandi partite, non sono il favorito nel cuore degli spettatori. Mi ero preparato per questo tipo di atmosfera. E invece lì, quasi tutto lo stadio era con me! L’ho sentito appena sono tornato in campo. Non me l’aspettavo affatto e sono stato colto alla sprovvista. Forse quella diversa sensazione emotiva ha influenzato il mio gioco. Mi piace essere supportato. Non sono uno che si motiva in un ambiente ostile. È solo che non ci ero abituato. E in qualche modo non sono riuscito ad entrare bene in partita”.
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Il serbo ha spiegato di non essere riuscito a gestire le emozioni, forse a causa dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020: “Forse sarebbe stato meglio se non fossi andato ai giochi prima di questo Us Open. Avrei avuto più riserve di energia mentale e fisica. Sono andato a Tokyo con il serbatoio al 50%. Il gioco andava bene, ma stavo già camminando a riserva. In condizioni estremamente difficili, con un’umidità incredibile e due partite nel bel mezzo della giornata, il serbatoio di energia stava scendendo. E si è scoperto contro Zverev in semifinale, in una partita che avrei potuto vincere. E quando sono tornato a casa dai giochi, pensavo ‘Oh, ho bisogno di un sacco di tempo per recuperare!’. Ma non ne avevo. Dovevamo arrivare a New York in fretta. Non sto cercando di trovare scuse per me stesso. Di solito non passo troppo tempo nella mia vita, nella mia carriera, a cercarle. Ma una cosa è certa, mi sarei sentito meglio preparato a New York se non avessi giocato alle Olimpiadi. Detto questo, non mi pento di esserci andato”.
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