“I giocatori giovani sono affamati e determinati a mostrare il loro miglior tennis contro di me, e questo mi dà una motivazione in più, risveglia in me una specie di bestia”. Lo ha dichiarato Novak Djokovic in un’intervista rilasciata qualche tempo fa a 60 Minutes della CBS, in cui ha aggiunto: “Ad esempio, mi ha fatto molto male perdere la finale di Wimbledon del 2023 contro l’Alcaraz. Quella sconfitta mi ha fatto arrabbiare così tanto che ho poi trovato l’energia per vincere poi a Cincinnati e agli US Open. Avere questo tipo di rivali è una grande opportunità per continuare a reinventarmi provandoci ogni giorno”. Il tennista serbo ha poi parlato della sua resistenza mentale, rivelando: “Non è un dono, ma il risultato di un duro lavoro, di tecniche di respirazione consapevole e meditazione. Posso sembrare calmo, ma dentro di me si scatena una tempesta di emozioni: sento dubbi e paure in ogni partita. Non mi piacciono quelli che dicono che devi sempre essere positivo, ottimista. È impossibile, siamo umani. La differenza la fa la capacità di rimanere in quello stato mentale di nervosismo, dubbi e paure per un breve periodo”. E, infine, un passaggio sul rapporto col pubblico: “Quando perdo la pazienza in campo e finisco per rompere una racchetta non mi sento orgoglioso, mi vergogno di me stesso, ma mi accetto come un essere umano imperfetto. Lo stress e Il nervosismo che si prova in pista è molto grande, e ancora di più quando hai il pubblico contro. Molti pensano che alzo il mio livello quando la gente mi va contro, ma sicuramente preferisco competere in un ambiente in cui sento il sostegno del popolo”.