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Tennis e Coronavirus: prime riaperture in Italia, 15 Maggio e 1 Giugno decisivo per il Tour

Centro Sportivo Timing Tennis - Foto Sportface

L’Italia riapre al tennis – La notizia principale della settimana è una: parte dell’Italia ha ripreso in mano la racchetta da tennis. Dopo mesi di lockdown, la tanto agognata Fase 2 ha consentito a diversi giocatori di ricominciare la propria attività agonistica e non, tra evidenti difficoltà logistiche, disparità di trattamento e norme sanitarie da rispettare rigorosamente. In seguito al dcpm datato 26 aprile, sono stati consentiti gli allenamenti a tutti i tesserati Fit con classifica di prima e seconda categoria, non solo per il tennis ma anche per discipline come il beach tennis e il padel. La Federazione ha successivamente allargato la deroga ai tennisti u.12, 14 e 16 «di interesse nazionale» convocati nei Centri Periferici di allenamento e «ai più forti atleti che praticano il tennis in carrozzina». Ma sin dalle prime ore tante domande hanno innescato serrate discussioni tutt’ora in via di definizione. Quel che è certo è che le differenze regionali hanno estesa il raggio di spaccatura tra l’Italia che ha fretta di ripartire e quella maggiormente prudente e avveduta: in Veneto, ad esempio, è stata consentita l’attività con la propria famiglia (senza distinzioni di categoria), mentre la Sardegna si è spinta sino alla riapertura dei circoli sportivi, tra protocolli e mille difficoltà. Proprio la ripresa delle club house sarà il tema dominante delle prossime settimane: se la Lombardia ha sorpreso tutti anticipando di dieci giorni la riapertura ufficiale – nonostante l’elevato numero di casi – il resto d’Italia attende con ansia il fatidico 18 maggio, data che dovrebbe uniformare il planning nazionale riguardo lo sport individuale e di squadra all’aria aperta. Il tutto attenendosi con rigore al protocollo Fit – divenuto nel frattempo ufficiale – in materia di prevenzione e lotta alla diffusione del virus.

Due deadline per il circuito Atp – Per quanto riguarda l’attività internazionale, il 15 Maggio è la prima deadline per capire il destino dei tornei estivi. Secondo quanto riferito dal presidente dell’Atp Andrea Gaudenzi, la prossima settimana sarà quella decisiva per capire la fattibilità delle manifestazioni post Wimbledon: “Abbiamo una finestra che va dalle sei alle otto settimane per decidere se giocare o no un torneo, non di più. Il primo giugno decideremo per le rassegne di agosto”. Nonostante atleti e addetti ai lavori continuino ad mostrarsi piuttosto scettici circa una ripresa delle attività nell’anno solare, la data per la ripresa del Tour, fissata al 13 Luglio, non è stata ancora procrastinata. Ma aggiornamenti importanti in merito sono sempre più nell’aria. Nel frattempo continuano a tenere banco le discussioni sulla cancellazione degli Slam: il direttore degli Australian Open Craig Tiley comincia a pensare all’edizione 2021 aperta solo al pubblico australiano, mentre il Roland Garros non perde le speranze per settembre pur risarcendo i biglietti a tutti gli appassionati che li avevano acquistati per il mese di maggio. Lo scenario è in via di definizione, a breve le tante domande dovranno necessariamente ottenere altrettante risposte.

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