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Nel fine settimana andrà in scena sul sintetico indoor della Zagreb Arena la finale di Coppa Davis 2016 tra Croazia ed Argentina: seconda finale per gli adriatici, dopo quella vinta nel 2005 contro la Slovacchia, mentre i sudamericani proveranno a conquistare la loro prima “insalatiera” dopo aver perso tutte e 4 le finali fin qui disputate, alcune delle quali in circostanze davvero incredibili.
La finale del 1981 si gioca in territorio statunitense sul veloce indoor di Cincinnati, match trasmesso in Italia da Canale 5, con uno dei primi commenti di Rino Tommasi e Gianni Clerici. Per l’Argentina in campo Josè Luis Clerc, protagonista della sua miglior stagione e autore di un impensabile sorpasso nel ranking ATP ai danni del compagno-rivale Guillermo Vilas, contro gli Usa, privi di Jimmy Connors, che puntano tutto sul neo n°1 del mondo John McEnroe. Nel primo match non c’è storia: McEnroe supera Vilas con un secco 6/3 6/2 6/2, ma anche Clerc gioca una partita priva di sbavature non lasciando scampo al “corazziere” Roscoe Tanner, rientrato proprio quell’anno nei Top Ten. Il doppio vede i più rodati McEnroe-Fleming superare i generosi Vilas e Clerc, col punteggio di 6/3 4/6 6/4 4/6 11/9, match davvero memorabile. Clerc dà tutto se stesso anche l’indomani, ma SuperMac la spunta per 7/5 5/7 6/3 3/6 6/3. Il match fra Vilas e Tanner non si disputa, l’Argentina esce sconfitta, dopo aver lottato anche oltre i propri limiti.
Nel 2006 la finale si disputa sul carpet indoor di Mosca contro la fortissima Russia di Nikolaj Davidenko, fresco di best ranking al numero 3, e Marat Safin un po’ in crisi di risultati. Il trascinatore per i sudamericani è David Nalbandian che si aggiudica facilmente entrambi i singolari, ma non riesce a cogliere in coppia con Augustin Calleri il punto decisivo per i suoi, sconfitti nettamente da Safin-Tursunov. Il secondo singolarista si rivela il punto debole “albiceleste”: nel match inaugurale è Juan Ignacio Chela ad arrendersi a Davidenko in 4 set, mentre nella quinta e decisiva sfida Safin regola Josè Acasuso, portando alla Russia la seconda (e fin qui ultima) Coppa Davis della sua storia.
Il 2008 è l’anno del “Marplatazo”, termine coniato da un giornalista spagnolo parafrasando il sorprendente trionfo dell’Uruguay ai mondiali di calcio del 1950, quando Ghiggia e Schiaffino firmarono il “Maracanazo”, soffiando il titolo ai padroni di casa brasiliani. L’Argentina è in gran forma, ma riesce a complicarsi la vita in tutti i modi: in primis la scelta dell’indoor di Mar Del Plata per sfavorire il numero uno iberico Rafael Nadal, che invece non verrà nemmeno convocato per problemi al ginocchio, poi le polemiche feroci tra le due stelle Nabaldian e Juan Martin Del Potro, quest’ultimo accusato di essere tornato malconcio e con colpevole ritardo dal Master di Shanghai, e tra lo stesso Nalbandian e la stampa del suo paese.
Il primo a scendere in campo è proprio il tennista di Cordoba, che sfoga tutta la sua rabbia su David Ferrer, superandolo in tre set. Nel secondo singolare Del Potro, vinto il primo set, inizia ad avere fastidio agli adduttori, finendo per cedere col punteggio di 6-4 6-7 6-7 3-6 ad un trascinante Feliciano Lopez.
Nel doppio Lopez e Verdasco contro Nalbandian e Calleri, match reso celebre anche dagli insulti del pubblico a Fernando Verdasco ed Ana Ivanovic (sua fidanzata all’epoca). Il capitano Emilio Sanchez e Lopez riescono nell’impresa di tenere calmo il madrileno e, complice una prestazione monstre di Feliciano, il match si risolve in quattro set a favore della Spagna. La domenica non c’è nemmeno bisogno di disputare l’ultima partita: un Verdasco galvanizzato si impone per 6-3 6-7 4-6 6-3 6-1 sul sostituto di Del Potro, ancora una volta Acasuso, che finisce in lacrime come due anni prima, consolato dal capitano Alberto Mancini e da Del Potro e Nalbandian, che avevano seguito l’incontro a parecchi metri di distanza l’uno dall’altro.
Nel 2011 è ancora Spagna-Argentina, ma stavolta Nadal c’è, e a Siviglia i sudamericani non hanno scampo. Nelle partite del venerdì Rafa lascia appena 4 game ad un frastornato Juan Monaco, mentre Ferrer sull’amata terra rossa ottiene una straordinaria vittoria al quinto set su Del Potro. Un crepuscolare Nalbandian, in coppia con Eduardo Schwank, tiene vive le speranze argentine prendendosi la rivincita su Lopez e Verdasco, ma domenica 4 dicembre Nadal chiude i conti in 4 set contro Delpo, regalando alla Spagna la quinta Davis.