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Siamo all’atto conclusivo della Coppa Davis 2016. Domani al via il weekend dell’ultimo appuntamento tennistico della stagione, la finale del campionato del mondo a squadre per consacrare la nazione vincitrice. Sul cemento di Zagabria si affrontano i padroni di casa della Croazia, guidati dal nuovo numero 6 del mondo Marin Cilic e l’Argentina di Juan Martin Del Potro, tornato su grandi livelli quest’anno dopo una lunga assenza dal circuito e che per la sua nazione ha già vinto un argento olimpico a Rio 2016 in agosto. (qui il programma del weekend)
L’obiettivo di questo pezzo, però, è tornare indietro nel tempo.
Era il 4 dicembre del 2005: la compagine croata otteneva il suo primo trionfo in Coppa Davis. A Bratislava, in una finale storica, la prima, per entrambe le nazioni, la Croazia sconfiggeva per 3 a 2 la Slovacchia. Dopo quella sconfitta la Slovacchia non riuscì più a raggiungere i fasti del 2005. Da domani, invece, la Croazia avrà la sua prima opportunità di bissare quel fantastico trionfo ottenuto sul cemento indoor della Sibamac Arena.
Quell’anno, dopo aver superato gli USA, la Romania e la Russia, in una grande cavalcata fino alla finale, capitan Niki Pilic, già vincitore di tre “Insalatiere” da capitano della Germania, convocò per la sfida finale Ivan Ljubicic, Mario Ancic, Ivo Karlovic (presente anche quest’anno!) e Goran Ivanisevic, che, seppur inattivo da un anno, venne convocato come uomo squadra.
La Croazia partiva nettamente favorita nei pronostici della vigilia in quanto la Slovacchia di Capitan Mecir poteva contare su un Karol Kucera, best ranking di numero 6 del mondo, a fine carriera (avrebbe dichiarato il ritiro dal tennis dopo la finale) e su Dominik Hrbaty che un anno prima otteneva il suo miglior ranking di numero 12. Non c’era nemmeno Karol Beck che in estate raggiunse il suo miglior ranking di 36 al mondo, ma al centro di un presunto caso di doping per aver assunto marijuana.
Nel primo match Ivan Ljubicic (numero 9 al mondo e con un best ranking di numero 3 raggiunto 6 mesi dopo) ha vita facile contro Kucera e porta i suoi sull’1-0 grazie a una vittoria per 6-3 6-4 6-3. A pareggiare i conti ci pensa Dominik Hrbaty, che diventerà assoluto eroe della contesa, con la vittoria in quattro set sul giovane Mario Ancic (22 anni e capace di battere nel 2002 Roger Federer a Wimbledon, ultimo a riuscirci prima della epica finale del 2008 vinta da Nadal).
Il doppio del sabato è croato: la coppia Ljubicic/Ancic batte quella formata da Hrbaty/Mertinak per 7-6 6-3 7-6.
Sul match point per gli adriatici è ancora Dominik Hrbaty show: dopo un’estenuante battaglia lo slovacco allunga la sfida battendo al quinto set (4-6 6-3 6-4 3-6 6-4) Ivan Ljubicic dopo aver perso in tutti e cinque gli incontri precedentemente disputati con “Ljubo”. Arrivati all’ultimo incontro la vittoria croata era ormai inevitabile, per la Slovacchia scende in campo il debuttante Michal Mertinak (specialista in doppio) preferito a Kucera, che non può nulla contro la facilità e la potenza dei colpi di Mario Ancic che scaglierà in campo ben 16 ace: 7-6 6-3 6-4 e i tifosi croati possono festeggiare la prima “Insalatiera” per la propria nazione e consolarsi del fatto di non aver visto in campo il beniamino Goran Ivanisevic.
In questi giorni con grande emozione anche Marin Cilic è tornato sul trionfo dei suoi nel 2005, quando aveva solo 17 anni e lottava per il numero uno al mondo juniores: “Non ricordo bene dove fossi, stavo giocando qualche torneo negli Stati Uniti, ma ricordo bene il trionfo dei miei connazionali. Fu un grande anno per Ivan Ljubicic e anche per Mario Ancic che giocò un gran doppio e ci consegnò l’ultimo punto per la vittoria. Per la Croazia fu incredibile”.
La Croazia diventava il dodicesimo paese diverso a vincere la Coppa Davis, e decisamente il più piccolo di sempre con i suoi 4,5 milioni abitanti. Per il paese che si affaccia sul mare adriatico, indipendente dalla Iugoslavia dal 1991, fu uno dei più grandi successi sportivi di sempre insieme al terzo posto ai Mondiali di calcio del 1998, all’oro olimpico di Atene 2004 nella pallamano e al successo a Wimbledon 2001 di Goran Ivanisevic, primo tennista a vincere un torneo dello Slam grazie all’assegnazione di una Wild Card per entrare in tabellone (era sceso fino al 125° posto del ranking). Fu la prima nazione a vincere la Davis da squadra non testa di serie, come ricorda Cilic che spera di ripetere quello che fecero i suoi compagni: “Arrivare in finale da nazione non testa di serie è un grande risultato. Nel 2005, come oggi, non eravamo testa di serie, questo dimostra il grande potenziale che abbiamo”.
Da domani, Marin Cilic insieme a Ivo Karlovic (come detto già presente nel 2005), Ivan Dodig (specialista in doppio) e Franko Skugor (che sostituirà l’infortunato Borna Coric) proveranno a ripetere quella dolce, grande impresa del 2005. Come undici anni fa, i favori del pronostico sono dalla parte croata ma di fronte c’è un’Argentina che proverà a spezzare l’incantesimo alla quinta finale di Coppa Davis dopo 4 sconfitte (1981, 2006, 2008, 2011).
I 15000 della Arena Zagreb sono pronti a infuocare il weekend, i tifosi croati sperano di rivivere lo stesso sogno del 2005, per la prima volta tra le mura amiche.