Roberta Vinci vede il raggiungimento della storica, per lei, top 10 ad un passo. Già a Dubai può conquistare questo traguardo. Vediamo quali sono le situazioni favorevoli alla tarantina e che la faranno entrare nel ristretto circolo delle giocatrici capaci di entrare tra le prime 10 tenniste al mondo.
Sono due i punti dai quali si può partire per spiegare come Roberta Vinci difficilmente mancherà il traguardo: la Race olimpica o l’analisi della classifica attuale. Partiamo dalla Race olimpica, la classifica che tiene conto dei risultati ottenuti dai tornei di ‘s-Hertogenbosch e Nottingham del 2015 fino al Roland Garros del 2016, che definirà le qualificate ai prossimi Giochi Olimpici e che, ovviamente, si allineerà al ranking WTA dopo il Roland Garros.
In questa speciale classifica, non pubblicata dalla WTA ma facilmente calcolabile, Roberta Vinci è in sesta posizione, ma soprattutto ha un enorme vantaggio sulle avversarie. Vediamo la classifica aggiornata a San Pietroburgo:
Poco ci interessa in questo momento chi stia davanti alla Vinci, l’importante è chi può recuperarla. Non considerando Flavia Pennetta che, non giocando, non potrà recuperare terreno sulla tarantina, Roberta ha un vantaggio sulla dodicesima (cioè quella obbligata a superarla per negarle la top10 se tutte quelle tra la settima e l’undicesima la supereranno), Petra Kvitova, di 1056 punti. Una quantità di punti non certo facile da guadagnare in più rispetto ad una Vinci in forma, anche perché allo stesso modo anche Karolina Pliskova e Victoria Azarenka dovranno ottenerne circa un migliaio in più dell’azzurra.
Se la Race olimpica non vi convince del tutto, passiamo alla classifica WTA attuale, epurata dai punti in uscita del torneo di Dubai che si sta giocando (indichiamo fino a Carla Suarez Navarro, perché nessun’altra da dietro può superare la tarantina con i punti di Dubai):
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8) Petra Kvitova – 3478 (1)
9) Flavia Pennetta – 3423 (1)
10) Roberta Vinci – 3325 (60)
11) Carla Suarez Navarro – 3300 (100)
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Inoltre, sappiamo che tra parentesi è indicato il 16esimo risultato, cioè quel risultato da dover superare per accumulare punti in classifica e che verrebbe ipoteticamente scartato in quel caso. Infine, aggiungiamo che il Premier di Dubai assicura 1 punto al primo turno, 55 al secondo, 100 ai quarti di finale e 185 in semifinale.
Detto questo, è facile fare due calcoli: se Roberta Vinci raggiunge la semifinale, mette in classifica 125 punti (185-60) e supera Flavia Pennetta portandosi nona a 3450. Poiché solo la Suarez potrebbe poi superarla, mal che vada sarebbe decima; se invece Roberta venisse eliminata prima, sarebbe comunque top 10 matematicamente se la spagnola non raggiungesse la semifinale: fino ai quarti, a causa del 16esimo risultato, la Suarez non aggiunge punti in classifica, e solo con la semifinale ne aggiungerebbe 85, superando Roberta già eliminata.
In sintesi: se la Vinci va in semifinale a Dubai è matematicamente top 10 a prescindere dai risultati altrui; inoltre, se la Suarez non va in semifinale a Dubai, la Vinci è matematicamente top 10 a prescindere dal suo risultato. Sembra quindi una questione di giorni o mal che vada di settimane, ma a breve anche Roberta Vinci emulerà Francesca Schiavone, Flavia Pennetta e Sara Errani.