Un fatto davvero curioso e inusuale si è verificato a Knoxville, nello stato statunitense del Tennessee, dove è in corso un torneo Challenger da 50mila dollari di montepremi: nel quarto di finale che vedeva opposti Peter Polansky, giustiziere agli ottavi della prima testa di serie Daniel Evans, e Mackenzie McDonald, il beniamino di casa ha servito dal basso dalla metà del primo parziale, circa, fino al termine dell’incontro.
Il tennista californiano di Piedmont, afflitto da un problema agli addominali, ha deciso di adottare questa strategia dopo essere stato breakkato sul 4-2 a proprio favore nel primo set e, nonostante si sia aggiudicato al tie-break il primo parziale, ha perso il secondo e si è ritirato proprio nel momento in cui l’avversario era a due punti dalla vittoria sul 6-7(8) 6-4 5-1, 30-0 a proprio favore, col servizio a disposizione.
L’effetto sorpresa non è dunque bastato a McDonald; questo tipo di servizio è però stato un’arma letale in passato: a soli 17 anni proprio un suo illustre connazionale, Michael Chang, nel corso dell’ottavo game del quinto parziale, in un ottavo di finale del Roland Garros, decise di far impazzire Ivan Lendl con questa tecnica. La stessa cosa fece Milos Raonic nel 2013, a Parigi Bercy, quando sul match point aveva beffato l’olandese Robin Haase appoggiando dal basso la palla e realizzando clamorosamente un ace. Ma non è finita: due mesi prima, il polacco Jerzy Janowicz aveva sorpreso dal basso, a Flushing Meadows, il povero Maximo Gonzalez, che tuttavia conduceva di due set e archiviò la pratica pochi minuti dopo.
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— doublefault28 (@doublefault28) 11 novembre 2016