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Finalmente Gianluigi Quinzi. Finalmente Matteo Donati. L’entroterra siciliano di Caltanissetta risveglia i due azzurri che riescono a conquistare i quarti di finale del torneo Challenger e lo fanno con vittorie e scalpi importanti che riscaldano nuovamente i cuori degli appassionati italiani.
Capitolo Quinzi. Un cambio d’allenatore, uno dei tanti che sono passati in questi ultimi mesi dalla corte di Gianluigi, ma stavolta sembra diverso. Ronnie Leitgeb sta incidendo nella testa dell’azzurro, il quale sta cominciando a ritrovare quella fiducia che sino ad un mesetto fa era davvero sepolta sotto un terreno pieno di ostacoli quasi impossibili da scansare. La vittoria di un future, ma soprattutto questo quarto di finale raggiunto in Sicilia e soprattutto raggiunto battendo in tre set sia il brasiliano Clezar che l’argentino Bagnis. Quest’ultima vittoria è il secondo successo in carriera contro un tennista classificato tra i primi 100 giocatori del mondo. Le parole di Quinzi sono finalmente parole di gioia, dopo un periodo davvero difficile: “Sono felicissimo di questo risultato ottenuto grazie al mio nuovo allenatore con il quale mi trovo alla grande. Stiamo lavorando molto sulla tecnica e la mente”. “Oggi, sono calato un poco nel secondo set, dove tuttavia Bagnis ha giocato molto bene. Nel terzo invece ce l’ho messa tutta ed è andata bene. Questi quarti di finale giungono al culmine di un periodo in cui avevo giocato alla grande a livello futures in Ungheria e Bosnia”.
A testimonianza di come Leitgeb stia lavorando sia sulla testa che sulla tecnica. C’è un alleato molto importante di Gianluigi Quinzi, un alleato chiamato tempo che, è vero, scorre inesorabile se paragonato ai suoi coetanei o a ragazzi con età minore. Ma ogni uomo, prima che ogni atleta, ha un’eta di maturazione diversa rispetto agli altri. E Gianluigi ha tutto il tempo per far scoccare quella scintilla che riaccenda il braciere della speranza. Questo periodo può davvero essere quello giusto.
Capitolo Donati. Un 2015 in grande ascesa per il piemontese, poi problemi fisici, il dover dimostrare di poter fare quel salto di qualità che avrebbe significato stare in top 100. Un po’ di nervosismo per non poter esprimere tutto ciò, frustrazione sarebbe la parola corretta. Ma Matteo ha solo bisogno di riprendere ritmo, fiducia e di stare bene fisicamente. Importantissima la vittoria odierna contro il colombiano Santiago Giraldo, un avversario che ormai l’azzurro conosce a memoria. Una vittoria importante già. Si, perché arriva al tie-break decisivo, le vittorie che possono fare tutta la differenza del mondo in una stagione come questa. Siamo ancora a metà di questo 2016 e tante cose possono cambiare, possono capovolgersi. Per farlo ci vuole anche tanto cuore e Matteo lo sottolinea ampiamente dopo il successo odierno: “Una partita giocata meglio rispetto a ieri, sono partito subito forte ed aggressivo. La fatica accumulata nel match contro Zekic è stata notevole, per questo oggi ho cercato di accorciare molto gli scambi. Nel secondo set Giraldo è partito molto bene, ed io forse sono calato un poco. E’ stata una vittoria ottenuta col cuore”.
Venerdì andrà in scena il derby, chi vince potrà continuare a far salire notevolmente il livello di fiducia. Ma è una partita che finalmente vale per qualcosa di importante, una semifinale Challenger non sarebbe assolutamente da buttare. Gianluigi, Matteo: non è il momento di pensare perché gli altri vincono partite a livello Atp, perché giocano i match in un torneo del Grande Slam, è semplicemente il momento di giocare e migliorarsi. Il tempo è galantuomo e lo sarà anche con voi due. Statene certi.