“Quando ho letto la sua mail, ho pensato che lei si fosse sbagliato. Mi sono detto: non è possibile che ogni tennista italiano emergente vada a Montecarlo per non pagare le tasse. L’hanno fatto prima Berrettini, poi Musetti; davvero l’ha fatto pure Sinner? Così ho digitato su Google le parole «Sinner» e «Montecarlo». La prima occorrenza è il titolo di un sito specializzato in tennis: ‘È da dementi fare polemica sul fatto che uno decida di risiedere a Montecarlo’. Ecco, mi autodenuncio: sono uno di quei dementi”. Così inizia la risposta del giornalista Aldo Cazzullo a una lettera in merito al fatto che Sinner pagherebbe le tasse a Montecarlo. “Trovo amaro che, nel momento in cui ci sono compatrioti che muoiono nel bagno di un ospedale, altri italiani si chiamino fuori dalla comunità, dicendoci in sostanza: arrangiatevi, io sto nel Principato di Monaco (non prendiamoci in giro: il fatto che siano già lì non è una giustificazione, anzi) – scrive lo scrittore italiano sul Corriere della Sera – Certo, Sinner è un ragazzo di diciannove anni, giustamente concentrato sullo sport. È evidente che dietro c’è una macchina, c’è un sistema che mette i campioni al riparo dal Fisco. Ma è un sistema che non ha capito cosa sia un campione. Un campione non è solo uno che vince e fa soldi, spesso succhiati da altri; è una persona che racconta una storia. Può essere la storia del figlio di una favela brasiliana o di una villa miseria argentina che diventa campione del mondo di calcio, o di un bravo ragazzo borghese cui a 19 anni viene detto che non potrà più giocare a tennis e poi vince venti titoli Slam; ma non è e non può essere la storia di uno scaltro elusore fiscale, oltretutto nel pieno della peggiore emergenza sanitaria degli ultimi cent’anni. Ovviamente i tennisti sono solo una goccia nel mare. I veri ricchi nei paradisi fiscali, e il ceto medio sempre più tartassato dal Fisco: il governo Pd-5 Stelle non ha nulla da obiettare? I francesi a Montecarlo non ci possono andare; perché gli italiani sì? Cosa intende fare il nostro governo per garantire la fedeltà fiscale, almeno nei mesi dell’emergenza più grave? Attendiamo risposte. (Nell’attesa, non tiferò più per Sinner, e continuerò a tifare Nadal, che è uno dei primi contribuenti del Regno di Spagna; e lascerà nella storia dello sport un’impronta incomparabilmente più profonda di Sinner, Musetti e Berrettini messi assieme)”, conclude Cazzullo.
Tennis, Cazzullo: “Non tiferò più Sinner, dato che risiede a Montecarlo per non pagare le tasse”
Jannik Sinner - Foto Ray Giubilo