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Il presidente della Federazione Italiana Tennis, Angelo Binaghi, intervenuto a ‘La politica nel pallone’ in onda su Gr Parlamento, ha parlato della grande crescita dei due giovani azzurri Jannik Sinner e Lorenzo Musetti: “Credo che con Sinner, Musetti e gli altri ragazzi che ci sono dietro, perché stiamo lavorando anche sui più giovani, l’Italia non abbia limiti. Dove arriveranno singolarmente dipenderà da tanti fattori, ma credo di poter dire che non ci siano limiti. Sinner e Musetti sono molto diversi tra loro: ricordano Borg e McEnroe, Panatta e Barazzutti. E’ bello perché danno a tutti gli appassionati italiani la possibilità di avere un beniamino tra i due” ha aggiunto il numero uno della Fit. Se riusciremo a portare la Coppa Davis a Torino? Stiamo facendo di tutto. Vorrebbe dire riuscire a giocare in casa non solo il girone ma anche l’eventuale quarto di finale che ci spalancherebbe le porte verso la semifinale di Madrid. Lo stiamo facendo per dare un vantaggio alla nostra nazionale che non si pone limiti. Perché abbiamo sostituito Barazzutti? In tutte le cose c’è un inizio e anche una fine. Credo che fosse il giusto momento, perché i giovani sono frutto di un nuovo settore tecnico, condotto egregiamente da Volandri”.
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Il numero uno della FIT, poi, ha fornito dei dettagli in merito alla possibile presenza del pubblico agli Internazionali di Roma: “E’ presto per fare una valutazione del genere. Sono contento che se ne stia occupando il nostro partner, Sport e Salute, perché sono molto più bravi di noi e anche perché abbiamo una valanga di cose di cui preoccuparci: dobbiamo aspettare la settimana dopo Pasqua per avere qualche notizia più concreta. La situazione è complessa perché il tempo stringe. Mille spettatori sul Centrale col tampone? Grazie all’ex ministro ce li abbiamo messi senza tampone lo scorso anno e credo si possa fare anche ora, a 4-5 metri di distanza uno dall’altro. Non so se ci riusciremo per gli Internazionali, ma in tutte le grandi competizioni nel mondo si procederà con sistemi differenti, preferendo il pubblico immune per la vaccinazione o per aver già avuto la malattia”.
“Per quanto riguarda invece le Atp Finals di Torino escludo totalmente che si possano disputare a novembre a porte chiuse. Stiamo valutando una serie di soluzioni modulari che prevedano il pubblico in varie percentuali in base alle situazioni. Non possiamo dire la percentuale oggi, ma la campagna di vaccinazione sta procedendo e leggo che a fine estate dovremmo avere in buona parte risolto il problema”, ha concluso Binaghi.
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