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Il presidente della Federtennis Angelo Binaghi è tornato a parlare dalle pagine del Corriere della Sera, dopo la polemica che lo ha investito a causa dello scontro con i sindacati per la cassa integrazione attivata per tutti i dipendenti e coloro che erano sotto contratto con la FIT. Il numero uno della federazione non fa passi indietro: “Abbiamo preso decisioni giuste e necessarie nell’interesse di tutti, al Coni ho detto che anche loro dovrebbero fare lo stesso.”
Snocciolando i dati, Binaghi spiega: “La variazione di bilancio è da stato di guerra, abbiamo sospeso tutti i contratti da Pietrangeli a Barazzutti. Su 60 milioni di entrate abbiamo una contrazione di 37 milioni. Siamo la federazione che soffre di più perchè ci autofinanziamo per l’87 percento. Ho 3200 società che non so se riusciranno a ripartire, 9640 insegnanti che in tasca non hanno una lira e qui stiamo parlando di qualche decina di persone rispetto al dramma di altre migliaia, i miei azionisti”.
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Nello spiegare la situazione, il presidente della Federtennis sottolinea la riforma a cui sono andati incontro i contributi: “Prima erano erogati dal Coni, ora con Sport e Salute spa le federazioni di fatto hanno più autonomia perchè i contributi non fanno più riferimento alla copertura dei costi del personale. Da quest’anno quindi ci assumiamo la responsabilità . Ho la casella di posta zeppa di mail di persone del mio mondo che vedono che stiamo combattendo con il sindacato che difende un gruppo di privilegiati in un momento di pandemia epocale. Qualcuno mi chiama Robin Hood.”
A chi fa notare il peso economico di un solo evento (gli Internazionali, ndr) per il bilancio federale, Binaghi risponde: “Abbiamo due eventi, gli Internazionali e le Next Gen. Il tennis è lo sport che è cresciuto maggiormente in Italia negli ultimi 15 anni e gli Internazionali al Foro Italico sono il massimo evento sportivo nazionale. La pandemia non si poteva prevedere, buon per Wimbledon che era assicurato ma chissà a quali cifre.“
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