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“Wimbledon verso la cancellazione? E’ strano, pazzesco: la nostra vita e quella degli sportivi ruota attorno a questi grandi eventi. Ma sono cose minori rispetto a quello che sta succedendo, dobbiamo dare priorità alla salute: lo sport, adesso, può tranquillamente aspettare“. Queste le parole del tennista Matteo Berrettini, numero otto del mondo del ranking Atp sulla probabile cancellazione di Wimbledon per via dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19. “Credo si andrà avanti ancora per un po’ – ha proseguito il tennista romano ai microfoni di Sky Sport 24 parlando del mondo del tennis, al momento fermo sino al 7 di giugno – dobbiamo avere pazienza, ma se devo essere sincero mi ha fatto più effetto il rinvio del torneo di Roma“.
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“Il momento in cui ho capito che sarei potuto arrivare nei primi 10? Le cose sono iniziate a cambiare parecchio dopo la semifinale degli Us Open, quello è stato un grandissimo passo in avanti che mi ha cambiato tanto. Non pensavo di chiudere l’anno tra i primi 10, anche se ancora non ho realizzato benissimo“. Queste le parole di Matteo Berrettini, numero otto del ranking Atp di tennis. Il giocatore romano lo scorso anno è arrivato in semifinale agli Us Open prima di giocarsi le Atp Finals di Londra diventando il primo tennista italiano a vincere una partita: “Ancora non ero pronto per quel palcoscenico – ha ammesso Matteo ai microfoni di Sky Sport 24 – Dove migliorare? Devo lavorare sulla mobilità, sugli spostamenti e il gioco di volo per cercare di ritrovarmi più spesso a rete. Non è una cosa semplice, devi avere i tempi giusti e fare tanto, questo credo potrà aiutarmi tanto in futuro“.
Berrettini in questo 2020 è riuscito a giocare solamente un torneo, gli Australian Open, per via dell’infortunio all’addome: “Sto usando questo periodo per tornare fisicamente al 100% – ha sottolineato il classe 1996 – ero pronto per giocare Indian Wells ma il mio obiettivo è riprendere la forma fisica che è una cosa molto difficile“. E alla domanda su quale avversario sia stato più difficile da affrontare, Berrettini risponde così: “Quello che mi ha messo più in difficoltà tecnicamente è stato Djokovic, più in difficoltà emotivamente Federer e più in difficoltà fisicamente Nadal“. Infine c’è spazio per una battuta sul rinvio delle Olimpiadi di Tokyo al 2021, con il giorno di chiusura, l’8 agosto, che coincide con il quarantesimo compleanno di Roger Federer: “Sarebbe il copione perfetto per la sua carriera pazzesca – ha ammesso Berrettini – non credo abbia bisogno della medaglia d’oro per sentirsi appagato, ma sarebbe fantastico“.
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