“Sorpreso dalla rottura tra Djokovic e Agassi? No, ho immaginato sarebbe stato necessario un cambio dopo le sconfitte in America. Un coach deve adattarsi al giocatore e non viceversa. Vajda è perfetto per lui”. Sono queste le parole di Boris Becker riportate in un’intervista della Gazzetta dello Sport, senza risparmiare alcune critiche al Kid di Las Vegas: “Sono contrario a chi allena dal divano o manda mail con il programma. Deve dire cose che il giocatore non vorrebbe sentire, respirare l’aria dello spogliatoio e non importa quanto grande tu sia stato. Moya con Nadal e Lendl con Murray sono stati molto presenti”.
“Bum Bum”, presente a Montecarlo per ricevere l’anello della Hall of Fame dice che ha “avuto offerte da giocatori ma per il momento non mi interessa. Sono responsabile delle nazionali tedesche e ciò mi consente di studiare i talenti del futuro. Riforma Davis? Proviamo ad immaginare la sfida di Valencia, anche se la Germania ha perso vogliamo davvero rinunciare a Nadal che trascina la sua gente. In campo neutro non accadrebbe. Per far giocare i big invece di cambiare format si possono cambiare le date”.
Infine il punto sui giovani. “Non vorrei che si facesse come in Formula 1 dove per un incidente si esalta lo show. Donaldson qui ha aggredito l’arbitro, con me non l’avrebbe passata liscia. Io ho sempre portato in campo le mie emozioni ma con rispetto. Zverev? Vincerà presto uno Slam. Deve solo imparare a gestire le pressioni esterne”.