In una lunga intervista al programma della Bbc ‘5 Live Breakfast’, Boris Becker ha parlato della sua vita in prigione in Gran Bretagna, dove ha scontato otto mesi della sua condanna, inflittagli ad aprile dell’anno scorso, a due anni e mezzo per aver nascosto al fisco beni per un valore di 2,5 milioni di sterline per evitare di pagare dei debiti. Il 55enne tre volte campione di Wimbledon è stato rilasciato a dicembre e subito espulso e poi estradato dalle autorità britanniche in Germania. Non potrà tornare nel Regno Unito fino all’ottobre del prossimo anno. Intanto Becker sta ricostruendo la sua vita e ha ricordato alla Bbc la sua esperienza: “La prigione è stata brutale, e un’esperienza molto diversa da quella che vedi nei film. Chiunque dica che la vita in carcere non è dura e non è difficile, penso stia mentendo. Ero circondato da assassini, spacciatori, stupratori, trafficanti di esseri umani e pericolosi criminali: lì combatti ogni giorno per la sopravvivenza, e devi rapidamente circondarti di ragazzi duri, come li definirei io, perché hai bisogno di protezione. Ora mi sento un uomo più forte e migliore. In carcere combatti ogni giorno per la sopravvivenza, e se pensi di essere migliore di tutti gli altri, perdi. Lì dentro non importa che tu sia stato un tennista, l’unico valore è ciò che abbiamo dentro, è il nostro carattere e la nostra personalità. Il caso che lo ha portato in una cella prima nel carcere di Wandsworth, nella zona sud-ovest di Londra, e poi in quello di Huntercombe nell’Oxfordshire, era incentrato sul fallimento dello stesso Becker nel giugno 2017 a seguito di un prestito non rimborsato di oltre 3 milioni di sterline, che lo aveva portato anche ad abbandonare la sua lussuosa villa a Maiorca. “Ovviamente non ho mai studiato economia, non ho mai studiato finanza. Non credo che sia stato scritto un manuale su come comportarsi, cosa fare e come vivere la vita quando si vince Wimbledon a 17 anni. Dopo la mia carriera nel tennis ho preso un paio di decisioni probabilmente dopo essere stato mal consigliato. Ma, lo dico ancora una volta, alla fine sono state mie decisioni”. “Sono un sopravvissuto, sono un duro, ho preso la condanna e patito l’incarcerazione ma, in passato, mi sono preso la gloria e tutto ciò mi ha reso un uomo più forte e migliore”, conclude Becker.
Tennis, Becker: “Dopo il carcere sono cambiato, la prigione è stata brutale”
Boris Becker - Foto Roberto Dell'Olivo