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Tennis, avvocato Sharapova: “Wada poco chiara su meldonium”

Maria Sharapova - Foto Ray Giubilo

John Haggerty, avvocato di Maria Sharapova, si è espresso in toni molto duri sul comunicato della Wada, l’agenzia internazionale dell’antidoping, in cui sembrerebbe possibile una sanatoria per gli atleti (ce ne sono circa 172 in tutti gli sport) trovati positivi al meldonium. Mancano dati certi che la sostanza, entrata nella lista nera soltanto dall’1 gennaio 2016, possa permanere nell’organismo anche a distanza di mesi dall’ultima assunzione.

Non si tratta di un’amnistia – dice Craig Reedie, presidente britannico della Wada – ma di un modo per chiarire una situazione“, ma l’avvocato di “Masha” è molto duro: “Il fatto che la Wada si sia sentita in dovere di rilasciare una dichiarazione così insolita è la prova di quanto mediocremente sia stata gestita la questione relativa al Meldonium nel 2015 – sottolinea il legale della Sharapova – Tenuto conto del fatto che i risultati all’antidoping sono stati positivi a una sostanza che non era considerata dopante fino al 2015, è chiaro che la Wada non ha gestito in modo appropriato la questione l’anno scorsoVorrei chiedere con forza come mai così tante domande legittime sono state sollevate per quanto riguarda il lavoro della Wada circa il processo che ha portato a vietare l’uso del Meldonium e sul modo scelto per avvisare gli atleti“, ha concluso Haggerty.

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