Cominciano male gli Australian Open di tennis per l’Italia. Roberta Vinci, testa di serie numero quindici, viene sconfitta in due set dalla statunitense Coco Vandeweghe nel primo turno del primo torneo slam dell’anno. La giocatrice a stelle e strisce si aggiudica così il terzo confronto diretto sui quattro disputati in carriera. Una partita senza dubbio a due facce: la prima frazione di gioco totalmente dominata da parte della Vandeweghe mentre un secondo set equilibrato deciso su pochi punti e che l’azzurra poteva fare suo visto il vantaggio di un break.
Pronti via la tennista tarantina tiene il primo turno di battuta ma poi spegne l’interruttore e non riesce a far muovere la sua avversaria che, con i piedi piantati per terra soprattutto dal lato del diritto, comincia a macinare vincenti e a lasciare di sasso la sua avversaria. Dodici vincenti, sei games di fila ed il primo parziale è già storia: 6-1 per la giocatrice americana.
La reazione della Vinci non si fa attendere e durante il secondo set prova a variare di più il gioco cercando di prendere lei l’iniziativa. Sino al 2-2 regna l’equilibrio ma nel quinto game arriva il primo break dell’incontro dell’italiana che si invola così sul 4-2 non prima di aver annullato una pericolosa palla del controbreak. Nel settimo gioco, sul punteggio di 40-40, la Vandeweghe accusa un malore e si sdraia a terra venendo soccorsa immediatamente dai medici molto probabilmente per un colpo di calore. Questo stop di sei-sette minuti non fa per nulla bene alla tarantina che perde il filo del discorso e si fa raggiungere dalla sua avversaria sul 4-4. Da qui in avanti è un testa a testa senza esclusioni di colpi: Roberta sbraita, si incita, non rivolge tenere parole alla sua avversaria rea di essere “resuscitata” e in qualche modo si arriva al tie-break. La differenza la fa il servizio: la Vandewghe trova un paio di servizi vincenti mentre Roberta con la seconda fa fatica e si concede alle bordate di diritto della sua avversaria. L’americana prende il vantaggio e non si fa raggiungere più: dopo poco più di un’ora e trentacinque minuti di gioco il match è già storia, 6-1 7-6(3) lo score finale con Roberta che saluta Melbourne, molto probabilmente per l’ultima volta nella sua carriera.